10 opere per raccontare di arte, pittura e stanze da bagno
Un guest post di Sara Filippi.
E’ con onore che oggi ospito una bravissima blogger conosciuta su Twitter: Sara Filippi è una storica dell’arte “quasi architetto”, come si definisce, scrive su TeladoioFirenze.it e ama profondamente la sua città e la storia dell’arte.
Quando ho letto ciò che aveva scritto per #bagnidalmondo sono rimasta a bocca aperta: la storia del bagno raccontata attraverso la storia dell’arte. Le lascio la parola
Pensate sia complicata un’associazione tra arte e stanza da bagno? Che difficilmente possa essere stata considerata dagli artisti di tutti i tempi un’ambientazione consona o addirittura ideale?
Forse non ci avete mai nemmeno pensato, ma in realtà nel corso dei secoli, a volte per puro spirito di precisione descrittiva di un fatto biblico o storico, a volte solo come pretesto formale, il bagno è stato protagonista dell’arte piuttosto spesso. Se non ci credete date un’occhiata a questo percorso in 10 opere dal Cinquecento a oggi.
A metà del XVI secolo, Jacopo Robusti detto Tintoretto, nel rappresentare l’episodio di Susanna e i vecchioni narrato nella versione greca del Libro di Daniele, decide di dipingere Susanna in un giardino idilliaco così come si dice nel racconto. Tintoretto dipinge un angolo di giardino che ospita una sorta di trasposizione all’aperto di un’elegante stanza da bagno ricca di accessori e dettagli preziosi, l’ambientazione è protagonista, lo spazio-bagno, raffinatissimo.
Un altro soggetto spesso rappresentato in pittura è quello di Betsabea al Bagno. Nella versione di Rembrant della metà del ‘600 l’ambientazione è decisamente più essenziale e alleggerita da qualsiasi accessorio che possa distogliere l’attenzione dalla figura di Betsabea. Un nudo, quello di Betsabea, che è una rappresentazione dal vero molto intensa tanto che, anche i difetti sono mostrati in modo naturale, quasi impietoso. Qui, la sola protagonista è lei e il contesto perde i connotati specifici di una stanza da bagno che rimane più che altro evocata.
Ne La morte di Marat invece, Jacques Louis David nel 1793 si ritrova a rappresentare in un’ambientazione estremamente pulita, la morte di una delle menti della rivoluzione francese proprio così come avvenne, nella vasca da bagno. Marat passava moltissimo tempo immerso nella sua vasca per curare una fastidiosa dermatite, usava persino lavorare e ricevere in questa insolita situazione e di fatto lì, venne pugnalato da Charlotte Corday D’Armont, la donna che aveva chiesto udienza per una richiesta di grazia. Qui, nella stanza da bagno si racconta un fatto di cronaca; pathos e realismo di fine ‘700.
In pieno ‘800 mentre l’Impressionismo offriva prove pittoriche innovative e fuori dagli schemi una corrente conservatrice continuava a sviluppare temi e modi neoclassici. Tra i maestri di questo movimento Jean Léon Gérôme dipinse più volte scene ambientate in stanze da bagno, per lo più dipinti di gusto orientalistico; in queste opere il luogo del bagno è il bagno turco o la piscina dell’harem. Elegante e raffinatissimo mostra una realtà quasi sublimata ricca di particolari esotici affascinanti.
Se da una parte il gusto neoclassico proponeva ambientazioni bellissime e raffinate la pittura impressionista riportava a una rappresentazione del reale nuova, quasi sfrontata, ma per noi oggi, probabilmente più intensa e commovente. Tra i protagonisti di quella temperie, Gustave Caillebotte ci offre un’immagine di stanza da bagno particolarmente bella e forse poco conosciuta. Un interno spoglio ma estremamente vivo dove pare di poter percepire anche il fruscio dei movimenti dell’uomo intento ad asciugarsi la schiena.
Il Novecento è certamente un’epoca più ricca per quel che riguarda l’ambientazione bagno. Tra le opere di Frida Khalo, Ciò che l’acqua mi ha dato degli anni ’40 del secolo scorso, è forse la più surrealista. Nell’acqua di una vasca da bagno insieme alle gambe dell’artista affiorano immagini di dolore, ricordi, sessualità e paura, tutto descritto con una cura del dettaglio degna di un miniaturista. Immagine surreale e moderna in perfetto stile Frida.
Una citazione pop Art è d’obbligo, del resto non potevamo pensare di escludere dal percorso una sbirciatina agli anni ’60. Proprio in quel decennio Roy Lichtenstein inserisce nel suo lavoro in maniera sistematica temi pubblicitari o dei fumetti e comincia a usare il puntinato, che diventerà sua cifra inconfondibile. La sua Donna al bagno è una perfetta immagine pop, ricorda una pubblicità stereotipata in versione fumetto, un’immagine fresca e semplice dall’appeal immediato.
Altro clima e altri colori. Toni decisamente luminosi su figure inconfondibili, forme dilatate fino all’irreale che sono, per il maestro colombiano Fernando Botero, il tratto distintivo non solo in pittura, ma anche nella grafica e nella scultura. L’ambientazione è certamente solo un pretesto, un’occasione formale per esercitare le forme esagerate e quel modo di stendere il colore in maniera piana e uniforme, senza contorni o ombreggiature. Non si tratta di un uniqum, Botero ha realizzato un’intera serie di dipinti ambientati nella stanza da bagno.
Rimanendo in clima pop: signori e signore Mr David Hockney, uno dei più importanti protagonisti della pop Art inglese anni ’60. Non solo un pittore, ma anche un disegnatore, un incisore, un fotografo e uno scenografo. Uomo nella doccia è un’opera degli anni ’60 nella quale sono rappresentati molti dei temi amati da Hockney: acqua in movimento, tende, scene domestiche e immaginario omoerotico. Tra spunti di realismo e composizione del genere collage il bagno di Hockney è decisamente contemporaneo.
Ed arriviamo a oggi. Lo scozzese Jack Vettriano classe 1951 inizia la sua carriera solo nel 1988 ma raggiunge subito un successo incredibile, è uno degli artisti contemporanei più venduti e sicuramente il più riprodotto. Il suo lavoro ricorda quella di Hopper ma temi ed atmosfera sono decisamente diversi. Una bella pittura, ambientazioni eleganti e forse un po’ noir. Seduzione e attesa anche nella vasca da bagno.
Si dovrebbe concludere con un: e non finisce qui… perchè in effetti il mondo dell’arte ha ancora molto da raccontare in quanto ad ispirazione e stanze da bagno, ma per ora, spero almeno di essere riuscita a solleticare la vostra curiosità.
Immagine in evidenza: Jack Vettriano – Night Preparation 1998
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Per l’immagine di Roy Lichtenstein: image source
Per l’immagine di Fernando Botero: image source
Per l’immagine di David Hockney: image source
Per l’immagine di Frida Kahlo: image source
Per l’immagine Rituali notturni di Jack Vettriano: image source
Per le altre immagini: source Wikipedia commons