Esiste un nesso tra progresso culturale e toilette pubbliche?
I bagni pubblici sono stati spesso oggetto di mio interesse, soprattutto quando diventano luogo utilizzabile per scopi differenti da quelli per cui sono stati creati. Ricordate la mostra “Cacate” o il post sul toilet advertising?
Oggi vi vorrei presentare un’iniziativa curiosa di un’agenzia pubblicitaria di Monaco, la Webguerrillas, che ha trasformato i propri bagni aziendali in luoghi in cui esprimere la creatività dei propri dipendenti e dei propri ospiti. Tutto questo grazie al team di designer della Tulp Design.
Obiettivo principale era quello di spezzare la routine dei dipendenti dell’azienda, coinvolgendoli nel gioco e facendoli interagire tra di loro. 3 bagni originali, 3 ambientazioni straordinarie.
Un bagno per i writer
Invece di scoraggiare le scritte nei bagni, la Webguerrillas invita chi usufruisce della toilette aziendale ad esprimere la propria fantasia con i pennarelli appesi al soffitto con dei magneti.
Le pareti dei bagni si sono riempite di scritte e disegni in breve tempo e i dipendenti si scrivono messaggi e comunicano tra di loro in modo del tutto nuovo… e in un momento di pausa mentale dalle attività lavorative.
Un bagno… pieno di carta igienica!
Presente quando entrate in un bagno pubblico chiedendovi “ci sarà la carta?” Ecco, in questo caso non dovrete assolutamente preoccuparvi.
Rotoli di carta igienica penzolano dal soffitto in un ambiente illuminato d’azzurro. Un azzurro decisamente rilassante, esattamente come la sensazione che non resterete mai senza carta.
Just relax…
Un bagno pieno di specchi
Molto meno rilassante la terza ambientazione, almeno per quanto mi riguarda. Trovo inquietante la scelta di posizionare specchi in ogni dove. Specchi alle pareti e specchi al soffitto, di ogni forma e dimensione.
Un bianco asettico fa da cornice ad una sensazione stranissima di doversi guardare mentre si espletano i propri bisogni. Un forte contrasto tra i significati di vanità e pudore.
Provocazione interessante, ma per me è NO!
Mi piace però. Mi piace il fatto che quest’agenzia abbia scelto il bagno come ambiente di decompressione tra le attività lavorative. Si sa che i momenti di pausa sono quelli in cui il cervello è più attivo e creativo, quindi sfruttarli per far divertire e distrarre i propri dipendenti è un’idea vincente.
Per non parlare dell’effetto “wow” che si genera nei visitatori, clienti o ospiti che siano, quando vanno alla toilette.
Beh, secondo me questa è una forma indiretta diToilet Advertising, no? Se riescono ad essere creativi al bagno… cosa saranno capaci di fare come pubblicitari?
[Fonti: blogdeldiseno.com | bitrebels.com | Tulp.de | dezeen.com]
2 risposte
Che meraviglia! Geniali!!
E bravissima tu a reperire queste informazioni!
Sono avantissimi 🙂