Ci sono io, che ho bisogno del mio cuscino per dormire bene e vado in tilt se mi rubano l’iPhone perché mi sembra quasi di non avere un braccio.
E ci sono loro, Marco ed Eleonora, che hanno scelto di vivere senza tv, a stretto contatto con la natura in mezzo alle colline Lucchesi, in una colonica di famiglia ristrutturata, dove quasi tutto è stato riutilizzato e riciclato in modo creativo.
Cosa ci unisce? Indovina, indovinello…
Bagnidalmondo, ovvio!
Interior designer quasi architetto lei, web designer con la passione del violoncello e dei lavori manuali lui. Due ragazzi semplici che hanno fatto una scelta coraggiosa: ristrutturare un vecchio casolare, renderlo accogliente per farne una casa aperta ai loro ospiti, produrre olio d’oliva biologico… e rispondere a me, che li ho contattati perché ero curiosa di vedere i loro bagni.
Vuoi mettere? Non capita mica tutti i giorni di essere contattati da una matta che ti chiede di vedere i tuoi bagni.
Mi avevano incuriosito le immagini sul loro sito (ovviamente frutto della bravura di Marco) e ho chiesto loro di raccontarmi il progetto di ristrutturazione della casa e delle stanze da bagno.
Certo, non mi aspettavo che per arrivare fino a casa loro avrei dovuto fare 15 minuti di curve e salite nel buio più totale. Che, ve l’ho mai detto che io ho la fobia delle salite con la macchina? Lo so che è una cosa completamente idiota, ma il mio cervello non vuole saperne di razionalizzare. Ho paura delle salite in macchina, vado nel panico. Preferisco farle a piedi. So benissimo che la macchina è in grado di salire e che non cadrò all’indietro. Però oh. Non siete autorizzati a prendermi in giro.
Comunque…
La magia di Forestarìa
La loro casa ha quattro stanze per gli ospiti e tre bagni. Tutto è arredato in modo semplicissimo, lasciando il più possibile l’aspetto rustico, quasi “grezzo”, della struttura. In camera ti accoglie un letto morbido e due comodini molto easy: sono delle cassette della frutta 🙂 Non c’è pavimentazione e le porte sono state costruite proprio da Marco e dal suo papà artigiano, bravissimo con il legno e con il ferro. Una lavagnetta su cui viene scritto ogni volta il tuo nome ti accoglie e ti fa sentire il benvenuto.
In sala da pranzo c’è un grande tavolo che sa di cene con gli amici, un caminetto sempre acceso che ti rilassa un sacco solo a guardarlo, il violoncello di Marco e un altro tavolo più piccolo che accoglie le bottiglie di olio da loro prodotto. I barattoli di vetro usati come lampadari, una lunga panca per qualche amico in più… e dei termosifoni spettacolari: pensate, acquistati su ebay e appartenenti ad una villa veneta di inizio Novecento! Stupendi.
La chicca? In cucina al posto del lavello c’è una vasca in pietra che un tempo era un abbeveratoio per maiali. Trovato facendo pulizie in giardino, tra le cose vecchie del vicino di casa. Sul muro bianco sopra il lavello, attaccato con uno spillo, un foglio che illustra la cucina che Marco e Eleonora hanno progettato e che vorrebbero realizzare. Come a dire “un giorno sarà così”…
Il bagno rustico “home made”
Marco ha realizzato a mano anche i mobili che arredano il bagno. Nel nostro bagno c’era un catino in ferro (presente i secchi da latte di una volta?) incassato in una struttura in legno. Il fatto che la casa solitamente non venga usata d’inverno per gli ospiti ha fatto sì che i bagni non fossero riscaldati. Immaginate me, che in bagno tengo 22-23° altrimenti non mi spoglio.
Ma come dice Eleonora, è tutta una questione psicologica! Anzi, psicologi’ha!
Il secondo bagno ha un lavabo classico in ceramica, ma appoggiato su un mobiletto in legno anch’esso realizzato a mano. La cosa che adoro è che non ci sono piastrelle. I muri sono stati trattati a calce in modo da renderli idrorepellenti, mi spiegava Marco.
E poi c’è il terzo bagno, in cui hanno scelto di inserire un vecchio lavandino recuperato da un camper! Originale no??
Vedete, i soldi non sono per forza necessari per arredare una casa e renderla accogliente. La creatività è la più grande ricchezza che possiamo avere in questi casi.
Da Forestarìa non ci si sente a casa… si è a casa. Che è diverso.
I ragazzi peraltro fanno parte di un’organizzazione mondiale (I Wwoofer) che mette in contatto volontari e progetti rurali naturali promuovendo esperienze educative e culturali basate sul baratto e sullo scambio reciproco. Ragazzi da tutto il mondo arrivano in Forestarìa per dare una mano durante la raccolta delle olive e si ritrovano a mangiare attorno a quel tavolo davanti al caminetto. Sul sito ci sono anche i video che raccontano con musica e immagini la bellezza di queste esperienze.
Sarà la fantasmina Forestarìa che si aggira tra le colline Lucchesi, sarà la calma che trasmettono Marco ed Eleonora, sarà l’ambientazione rustica e la pace che si respira, sarà lo scoppiettìo del legno nel camino… ma quando arrivi sembra di essere catapultati in un’altra epoca.
Sarà la magia di Forestarìa.
Ps. Questa è solo un’anticipazione delle foto che ho scattato, che caricherò poi su Flickr. Abbiate pazienza, ne ho scattate taaaante!
4 risposte
Una scelta coraggiosa ma sicuramente apprezzabile! L’arredamento è adorabile.
Ti sono solidale a proposito di salite in macchina anche se nel mio caso l’ansia si estende anche a quelle a piedi. Insomma alle salite in generale.
Complimenti per l’ottimo articolo, il tuo blog è davvero fantastico!
Allora non sono sola?? Posso dirlo senza vergognarmene??
Io ho paura delle saliteeee!!!!
(Devono aprire un gruppo di supporto psicologico. I SALITISTI anonimi).
Potremmo organizzare un fine settimana da loro…..
#proposteindecenti.