Come promesso di mercoledì torno a raccontarvi qualcosina dell’ultimo viaggio a Vienna, approfondendo tappe o aspetti che vi ho anticipato nei post precedenti.
Vi dicevo che Vienna offre moltissime opportunità per gli amanti del design e dell’architettura, non solo per gli eventi in tema ma anche per la presenza di musei come quello del mobile o quello delle Arti Applicate (il MAK). Oggi vi racconto del primo, l’Hofmobiliendepot.
Un museo che per me è stata una rivelazione… e tra poco capirete perché!
Hofmobiliendepot: una collezione di mobili unica al mondo
La residenza principale degli Asburgo si trovava in centro a Vienna (la Hofburg, ve ne parlavo qui) ed era l’unica dimora arredata in modo permanente.
Le altre dimore (il Castello di Schönbrunn, la Favorita e tutte le altre residenze stagionali) sino al 1808 rimasero vuote, ciò significa che ogni volta che la Corte si spostava, centinaia di carri merci dovevano trasportare il mobilio e gli accessori per anche 1000 persone: tappeti, tendaggi, lampadari, quadri, arazzi, vasellame, sputacchiere e anche le “comode“, i mobiletti che nascondevano il vaso da notte e che si tenevano in camera da letto.
Esisteva perfino l'”Ispettorato della mobilia di corte“, istituzione fondata nel 1747 da Maria Teresa (e tuttora esistente) per la gestione del trasporto del mobilio e la sua corretta manutenzione e conservazione.
Alla fine della Monarchia la Repubblica d’Austria ereditò l’Hofmobiliendepot e il suo immenso patrimonio di mobili e suppellettili. Alcuni furono utilizzati per l’arredo dei castelli e delle dimore che furono aperte al pubblico. Gli altri non trovavano inizialmente collocazione e stavano perfino per essere venduti.
Per fortuna (o per merito di qualcuno che ha ben inteso quale ricchezza stava andando perduta) oggi il Museo del Mobile conserva quei pezzi di inestimabile valore un tempo appartenuti alla Principessa Sissi e alla dinastia asburgica.
Diviso in più sale, spesso dedicate ai vari familiari (Sala Principe Eugenio, Sala Maria Teresa, Sala dell’Imperatore Giuseppe II, ecc ecc…) ospita una quantità davvero impressionante di mobili.
Queste sono le foto che ho scattato, nelle quali vedrete anche il bidet che l’imperatrice Sissi volle portare nel castello di Gödöllö (ve ne ho parlato qui)
La stanza dei sanitari: tuffo nella storia del bagno
Quando stavo per finire il giro, verso la fine del percorso espositivo ad un certo punto mi viene un colpo: entro in una stanza dove c’erano solo mobili e sanitari da bagno d’epoca!
Non ne sapevo nulla, non c’era scritto nella guida, non me l’aspettavo! Ho cominciato a prendere telefono, macchina fotografica, blocchetto per gli appunti… non sapevo più cosa tirar fuori. Ho passato più tempo in quei 30 mq che in tutto il resto del museo penso 🙂
Era la prima volta che vedevo tutti insieme questi oggetti legati alla storia del bagno!
C’erano ceramiche da toeletta del Settecento, alcuni tra i primi esemplari di bidet, modelli di comode dai più spartani ai più importanti (perfino il gabinetto dell’Imperatore), modelli di mobili da bagno e consolle da toeletta femminile… ma di una modernità sconvolgente!!
È impossibile non notare che in fondo questi modelli ispirano ancora oggi le forme dei mobili da bagno.
In un angolo della sala c’è una stanza da bagno del 1912 donata dai proprietari all’Hofmobiliendepot.
La modernità dei sanitari e degli accessori lascia senza parole. Il doppio lavabo, il portasapone, la forma della vasca, il portasalviette e il maniglione di sicurezza… che fascino!
La visita all’Hofmobiliendepot si è rivelata sorprendente. Sarà perché non ne sapevo nulla, ma trovarmi davanti tutto questo mi ha dimostrato che in fondo il mio interesse e le mie ricerche hanno un senso.
La storia del bagno è ancora davanti ai nostri occhi, nei bagni delle nostre case, nella forma di un rubinetto o di una vasca da bagno.