Post da ascoltare con colonna sonora 😉

 
Ho scoperto il tadelakt tempo fa, grazie ad un post della mia collega Nora di Design Outfit. Me ne sono innamorata all’istante. Sarà che non amo le piastrelle (ho solo un debole dichiarato per gli azulejos), sarà che mi sa si Marocco, incenso e notti nel deserto, sarà che è così caldo al tatto e flessibile nelle applicazioni…

 

Cos’è il tadelakt?

 
Il tadelakt è un’antica tecnica di intonacatura a base di calce proveniente dal Marocco, precisamente dalla zona della valle del Draa. Utilizzata per rivestire le pareti degli hammam, dei palazzi marocchini e dei bagni dei giardini per la sua impermeabilità, viene prodotta cuocendo speciali rocce calcaree nelle fornaci della regione di Marrakech.
Il rivestimento così ottenuto dona all’ambiente un calore unico e un’atmosfera un po’ orientaleggiante che io adoro.
 

Scegliere il rivestimento per il bagno: il tadelakt
Un bagno rivestito in tadelakt: via realmosaic.com

 
 

Come si applica?

La mescola di pigmenti naturali con questa speciale calce idratata viene successivamente applicata come un intonaco e lavorata con l’utilizzo di ciottoli di fiume per renderla liscia.

Tadelakt: fasi di lavorazione - levigatura e finitura con sapone nero
Levigatura e lucidatura di superifici in tadelakt – via bmag.it

 
Il rivestimento viene infine trattato con un sapone nero a base di olio d’oliva, che rende il tadelakt morbido al tatto, lucente e impermeabile.
Perfetto per qualsiasi tipo di applicazione, in interni o esterni, per pavimentazioni, pareti e complementi d’arredo come lavabi o vasche da bagno.
La posa del tadelakt presuppone una conoscenza approfondita della tecnica e del materiale stesso, dunque credo non sia alla portata di tutti. I maestri marocchini – i Maalem – vengono formati per diversi anni allo scopo di padroneggiare la tecnica (Wikipedia). Navigando in rete ho trovato alcuni corsi organizzati (molto spesso direttamente a Marrakech) al fine di istruire il personale per la posa in opera e le lavorazioni speciali.
 
Bagno rivestito in tadelakt
San Giorgio Hotel – Mykonos – Bagno rivestito in tadelakt

 
 

Pulizia e manutenzione

Essendo un composto alcalino il tadelakt è un materiale antimuffa, cosa molto importante in ambienti umidi come il bagno.
Per eliminare i residui di calcare non è consigliabile usare i detersivi classici (troppo acidi!) o spugne abrasive. L’ideale sarebbe asciugare l’acqua in eccesso altrimenti  per la pulizia periodica si può usare un panno con acqua tiepida o fredda (mai calda!) e sapone di marsiglia.
Come detergente viene consigliato di utilizzare al massimo olio d’oliva reingrassante.
Sul sito Terra Naturforum ho trovato delle indicazioni interessanti per la cura del tadelakt (potete approfondire cliccando qui).

 

Scegliere il rivestimento per il bagno: il tadelakt
Ancora un bagno in tadelakt del Ryad Dyor – Marrakech

 
 

Un bagno in stile marocchino

 
Il tadelakt è un rivestimento molto utilizzato negli hammam come vi dicevo, e spesso anche nelle lussuose sale da bagno in stile marocchino dei Ryad.  Magari non è adatto a tutte le tipologie di abitazione ma abbinandolo ad un determinato tipo di arredo bagno può anche apparire molto moderno.
Il vantaggio che offre è quello di evitare le piastrelle (quindi le fughe). Può essere utilizzato anche solo per le pareti, lasciando a pavimento magari un altro tipo di rivestimento come legno o ceramica.
 

Scegliere il rivestimento per il bagno: il tadelakt
Il bagno in tadelakt del Ryad Dyor – Marrakech

 
 

Arredare il bagno con il tadelakt

Se penso al tadelakt e alle sue applicazioni per l’arredo bagno mi viene in mente un’azienda veronese che propone consolle e lavabi finemente lavorati: parlo di Alessandro Lasferza, che ho conosciuto per la prima volta al Cersaie 2013.
Questa composizione (dal nome “il ponticello“) mi colpì moltissimo per il suo calore e la sua originalità. Fa parte della collezione Racconti d’Acqua, realizzata per l’appunto in tadelakt, legno e ferro. Come mi piace!
Peraltro ebbi l’occasione di fare due chiacchiere con l’artigiano che lavora il tadelakt, presente in stand quel giorno, e fu interessantissimo ascoltarlo. Sarebbe bello essere presente durante la lavorazione di un lavabo, vederlo prendere forma davanti agli occhi.
 

Alessandro Lasferza Tadelakt
Stand Alessandro Lasferza – Cersaie 2013

 

Per approfondire:

Vi lascio alcuni link per approfondire:

  • Tadelakt Originale
  • Tadelakt.it – sito molto interessante con informazioni sui corsi di tadelakt organizzati a Marrakech. Diverse parti del sito non sono aggiornate (assurdo) ma ho trovato comunque diverse cose che non sapevo.
  • Bmag  – sito di bricolage con diverse informazioni tecniche
  • La casa di terra – sul sito dell’azienda, che produce e commercializza materiali per bio-edilizia, trovate ancora informazioni, in particolare su quali superfici è consigliabile applicare il tadelakt

 

Photos: Featured image

2 risposte

  1. Molto simile allo spatolato cerato (superfici bagnate a parte), devo ammettere che speravo fosse meno delicato. L’assenza delle fughe purtroppo viene “compensata” dall’esigenza di asciugare le superfici dopo l’uso e i vari passaggi semestrali di sapone ecc. Non so, forse per lo stesso effetto estetico converrebbe passare alla resina epossidica (che però, attenzione, non traspira ed è sconsigliata in presenza di muri umidi, infiltrazioni d’acqua ecc.).

  2. In effetti sono scettica anche io. Anche se secondo me bisognerebbe davvero parlare con qualcuno di esperto. Ho ancora dubbi su tante cose, e in rete non sai mai se trovi informazioni corrette.

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