Il post di oggi è un post speciale ed è un guest post. È la prima tappa di un blogtour di presentazione di un e-book pubblicato proprio venerdì, l’e-book di Gloria Vanni, meglio conosciuta in rete come l’autrice di Less is Sexy, un blog dedicato a benessere e sostenibilità: “ispirazioni, passioni ed energie Made in Italy per vivere meglio.” Fu proprio lei ad ospitare me qualche mese fa (con un post –Il bagno è… sexy!– pubblicato nell’e-book che raccoglie questo e altri guest post usciti sul suo blog), e oggi è lei che scrive in casa mia, ed è un onore. Non aggiungo altro… passo la parola a Gloria!
Pronti? Via! Perché un ebook come “Capitale Umano, ospiti e idee #LessIsSexy” inizia qui il suo viaggio? Per due motivi.
Il primo è che sogno di scrivere un Guest Post per Bagnidalmondo dal 2013: grazie Simona per contribuire alla realizzazione di un mio sogno! Il secondo è che #CapitaleUmano nasce e germoglia negli Stati Uniti, ai primi di novembre, sulla East Coast. Un viaggio tra relax, amore e sogno – tutti insieme appassionatamente per il matrimonio di una cugina -, ed esperienze meno piacevoli come la perdita di un computer con dentro tutto, il meglio e il peggio di me.
Qualcosa dovresti avere letto su questo post ma, sai che ti dico? Meglio così perché ho perso anche alcune immagini di bagni e forse riduco il rischio di annoiarti con troppe tazze e wc.
In particolare, mancano alcune toilette di Miami. Ho perso il Mac a New York, dopo avere scaricato e cancellato – ah, dolore, non farlo mai! – le prime foto dal cellulare che dava segni di affollamento! Lezione numero uno: aspetta a buttare foto e video nel cestino pronto a consegnarle all’oblio.
Scusa, vuoi iniziare il nostro tour in una toilette? No, con tutto il rispetto per questo blog, ecco ciò che più m’ispira: l’alba e il tramonto da Miami Beach è lo skyline su Downtown Miami.
L’appartamento che ci ospita (scelto su Airbnb) è in uno di quei giganteschi condomini dove il designer che ha curato gli interni è italiano e lascia in eredità due bagni con due bidet.
È qui che inizio a confrontarmi con il livello dell’acqua nel wc che negli Stati Uniti è decisamente superiore al nostro. Perché? Guarda questo wc in casa di amici.
La media delle tazze in circolazione ha questa insolita forma: il retro, lo scarico, non va giù a imbuto come i nostri ma possiede una specie di ansa dove l’acqua si ferma. Perciò, il livello standard a stelle e strisce è alto. Si dice che questa usanza non sia una prerogativa Made in Usa.
Prometto, questa è l’ultima immagine (forse) di tazza aperta – noti il livello dell’acqua? -, ma consentimi di chiudere l’argomento con alcune rassicurazioni pratiche.
1. La soluzione più diffusa ed economica per evitare spiacevoli schizzi dal basso verso l’alto è stendere sulla superficie dell’acqua un velo di carta igienica.
2. Con tanta acqua è “meno necessario” usare lo scopino, oggetto per cui sembra che il popolo statunitense nutra un autentico terrore. Dico meno, non dico mai!
3. Nei bagni pubblici – che sono comunque puliti, pulitissimi se paragonati ai nostri – puoi salire con i piedi sulla tavoletta e usare il wc come una turca. Metodo indicato solo ai più ansiogeni perché, giuro, di bagni ne ho frequentati e non ricordo uno schizzo.
Ecco un altro interno di toilette, curato e pulito.
È il bagno del (petit) Miami, #petitbistrot, di Luca Guelfi e Simona Miele, presente anche a Milano. Si, ho fatto un’eccezione. Quando sono in giro per il mondo non vado mai in ristoranti italiani. Mi hanno convinta l’atmosfera da bistrot, il giardino interno, la cena a lume di candela sotto le stelle e un polipo gustoso come questo.
Il Toilet Tour sulla East Coast prevede due tappe: Miami a New York. Prima di entrare in un piccolo e lussuoso bagno come quello del The James a New York, ti porto tra i servizi pubblici dell’aeroporto di Miami. Dove, cellulare alla mano, sono stata quasi fermata dalla polizia perché fotografare i cessi è considerato un atteggiamento sospetto. Occhio, dunque!
Noti la pulizia e l’ordine? C’è un solo pezzetto di carta per terra, verso il fondo, della superficie di un centimetro per uno.
A parte il carattere multietnico di una città come Miami, queste istruzioni per l’uso, in inglese e in spagnolo, sono la dimostrazione di come l’ospitalità negli Stati Uniti sia curata anche in luoghi di passaggio come i bagni di un aeroporto.
L’asse del gabinetto è un po’ più piccola della nostra e non c’è traccia di scopini/spazzolini: la pulizia finale è assicurata dal loro sistema d’acqua, pratico anche quando si tratta di abbassare la leva di un marchingegno come questo che sembra vantare qualche lustro.
Last but not least, ecco l’angolo intimo di una camera standard del The James, boutique hotel a Soho: una follia da una volta nella vita, anche solo per una notte, per il panorama mozzafiato e perché ti svegli e addormenti sospeso tra tetti e cielo!
Il bagno, suddiviso dalla camera da una parete a vetro con veneziana, concede intimità sonore pari a zero. Puoi sempre ricorrere a stratagemmi come tv accesa e musica a palla. Anche il wc di design ha il suo retro panciuto con ansa e lo stile minimalista dell’ambiente non contempla ovviamente scopini di design, neppure made in Italy.
Termina in questo indimenticabile bagno – dopo averlo immortalato mi sono ricordata di possedere un computer e di non vederlo più -, la prima tappa del blog tour di #CapitaleUmano.
Lunga? Ok, le altre sono più brevi, lunedì 2 febbraio ci incontriamo su Moz O’Clock. Ti lascio con questo panorama e sono pronta a soddisfare altre curiosità dell’ospitalità più intima sulla East Coast.
Domande? Ti aspetto qui sotto 🙂 E se vuoi #CapitaleUmano, puoi scaricarlo qui!
27 risposte
Wow, ma quante tazze, meno male che ne ho persa qualcuna! Grazie, Simona! Oggi è un altro lunedì pieno di sole ed energia: condividere un sogno con te/grazie a te è “pura vida“, come si dice in Costa Rica… sono quasi pronta a partire per una nuova missione in incognito. Sì, #CapitaleUmano ha scelto un blog davvero speciale per iniziare il suo viaggio virtuale. Felicità 🙂
Gloria, solo tu potevi parlarci contemporaneamente di cibo e di cessi americani!! 😀
Post divertentissimo e… quotidiano, col tocco magico e pittoresco di una Miami che si conferma sempre città bellissima!
Vero, i bagni sono pulitissimi, anche se quella serpentina dietro non mi ispira molto… sembrano messi lì dal nulla, appoggiati XD
Geniale il velo di carta per evitare schizzi gelidi (è la cosa più odiosa che ti possa succedere in un bagno :p)
Moz-
Scusa, Moz, ma quello che entra qualche parte deve pure uscire, o sbaglio? E non lo dico io ma madre natura o chi per essa che ci ha fatto così. E per questo stupefacente blog poteva esserci solo un real Toilet Tour con tanto di indicazioni pratiche. Sono contenta che incontri il gusto di uno dei più letti e commentati blogger della rete. Grazie 🙂
Non so come fai a mettere così tanta energia in qualsiasi cosa 😀
Grande Gloria, onorata di essere la prima tappa!!!
No, ma che bei discorsi nobili che si fanno su questo blog eh 😀
Posso essere sincera? A volte mi stupisco da sola! Credo che la passione e l’amore per la vita abbiano molti meriti. Onorata io, Simona!
In effetti l’azzardo di accostare piatti, tazze, scopini, assi è stato divertente 🙂
A me ha divertito!! 😀
Moz-
E poi dicono che sui blog si leggono sempre le stesse cose! Sei riuscita a dimostrare il contrario, Gloria, con l’aiuto del blog di Simona. I dettagli idraulici mi hanno lasciata a bocca aperta… e così anche il ricordo del tuo racconto post-perdita del portatile. Ottimo modo per rendersi conto di quanto sia limitato il numero delle cose che ci sono davvero necessarie! 🙂
Non avevo dubbi e… preparati! 🙂
Ciao Grazia, felice di incontrarti anche qui! Iniziare un nuovo giorno chiacchierando con te è un piacere, vero. E con la padrona di cosa, off course! E, non è #perdire, ma hai ragione: quante cose ci portiamo dietro e che, una volta svanite nel nulla, si rivelano per la loro essenza, cioè (quasi) inutili. Poi, a lungo ho perlustrato il mondo con una chiave di lettura insolita e la terza tappa di #CapitaleUmano raccoglie una di queste avventure. Quando? Il 9 febbraio sul blog di Eli, Toohappytobehomesick 🙂 Prima c’è Moz, però.
Devo dire che fa effetto leggere un post con foto di toilet e wc, però dalle mie parti piacciono le cose originali (di blog che parlano di cose scontate e tutte uguali è pieno il web), quindi… BELLO!
Mi hai colpita quando hai detto di utilizzare il wc come se fosse un bagno alla turca: io lo faccio da sempre. Ovunque. Pure sull’aereo. Da lì capite la mia indole da equilibrista, anche perché ogni volta che entro in bagno durante un volo, puntualmente c’è una turbolenza. Sempre. E vengo messa a dura prova.
Riguardo al mettere della carta igienica sull’acqua, un mio ex lo faceva a casa mia così come a casa sua – e temo avesse qualche fobia di troppo. Infatti, mi faceva sempre fuori mezzo rotolo di carta igienica alla volta. Gliela feci ricomprare, forse un odei motivi per cui oggi non siamo più insieme 😉
PS: Bellissima la foto di Miami!
Ahaha, .:) ti immagino con le tue gambe lunghe in posizione alla turca nelle mini toilette degli aerei, Eli: una super equilibrista! Anche io non appoggio mai le mie parti posteriori sulle pubbliche assi ma, raramente ci salgo con i piedi: è questo, che intendo, con posizione alla turca, cioè salire con i piedi anche sull’asse. Non sono alta come te (sob!) ma me la cavo abbastanza bene ovunque, anche nei luoghi intimi di uffici e ristoranti.
E posso dire? Hai fatto bene a mollare il tuo ex sprecone, anche la carta igienica inquina!
Ed evviva gli uomini che fanno la pipì seduti nei bagni femminili. Ecco, questa mattina dico anche questa 🙂
Ah ah ah!!
Hai fatto bene a dirlo: pensa che la maggior parte degli uomini omaniti si siede sull’asse come facciamo noi. Quando vidi Hamed farlo la prima volta a casa sua mi era venuto un colpo: ma come mai? Risposta: “Così non sporco, per voi donne è facile prendere infezioni”. Che dire? Chapeau!
Evviva Hamed e gli uomini omaniti, almeno per questa loro sensibilità!
concordo con Moz, solo tu puoi parlarci contemporaneamente di cibo e di toilette senza che l’accostamento strida!
Brava Glo! 🙂
Vero, grande Gloria!!
Visto quanto cose interessanti si scoprono partendo dai bagni? Io lo dico sempre 🙂
Ciao Grazia, grazie di essere passata di qui! Gloria è stata bravissima a descrivere il suo Toilet Tour 😀
Ecco il perché di alcuni cartelli in giro per il mondo che ti dicono di non salire sulla tazza! Mi sono sempre domandata chi potesse mai salire sopra il bordo del wc… eccoti!!! Ahahahahah!!!
Ps. Riguardo all’ex… no comment!!
Ahahahah, grazie Ilaria e spero che tua abbia notato anche il mio linguaggio ricercato per parlare di cose piuttosto intime e dai più considerati tabù dialettici! 🙂
Grazie, Simona, grande o piccola non so, l’importante è condividere conoscenza – e tu lo stai facendo in modo straordinario e con una visuale unica – e, possibilmente divertirsi 🙂
..e come non notarlo? 🙂
Comunque mi sarebbe piaciuto vederti “mezza arrestata” per aver fotografato il bagno 😛
Tu scherzi ma a Miami si rischia e pensa se, oltre al Mac (perso), mi avessero sequestrato il cellulare perché considerato strumento probatorio per la sua collezione di tazze, assi e scopini? Oh, my God!
AH AH visto? C’è sempre qualcuno che fa pazzie 😉
Sul mio ex davvero no comment…
Ricordo i bagni di un ristorante ad Irvine, CA. ENORMI, un po’ come l’ego statunitense…
Ciao, Marco, posso dire che sono più o meno d’accordo con te? Ed è una risposta più realista che ironica 🙂 Me ne sono resa conto negli Stati Uniti e a Milano, a casa, ospitando esponenti Made in Usa che rispetto ad altri sono piuttosto tendenti al verbo pretendere 🙂
Vero Gloria!!