Il bagno pubblico: un convegno sul turismo ne indaga la scomparsa come infrastruttura (Call for papers!)

Napoli, Settembre 2017 | Un convegno dedicato al mondo del turismo ospita una sessione che indaga il rapporto tra bagni pubblici, città e ospitalità turistica: architetti, urbanisti, storici dell’architettura, designer e artisti sono chiamati a riportare le loro esperienze e a partecipare presentando una proposta di paper entro il 28 febbraio.

La notizia mi arriva direttamente dalla coordinatrice della sessione, Emma Tagliacollo, che già in passato mi aveva resa partecipe di un’interessante iniziativa a tema bagno pubblico: il Roma World Toilet Day. Insieme alla collega Maria Spina, coordina infatti la sessione che vi descrivo di seguito riportandovi direttamente il testo della pagina del convegno.

Il bagno pubblico: un’infrastruttura scomparsa per cittadini e turisti

Emma Tagliacollo – Università di Roma La Sapienza

Maria Spina – Universidade Eduardo Mondlane di Maputo

Il bagno pubblico, nel lungo periodo, ha sempre rivestito grande importanza all’interno della città. Legato al sistema igienico e alla modernizzazione della vita come infrastruttura, ha assunto fin dalla sua comparsa il ruolo di servizio affiancandosi ad altri con la capacità di attrarne di nuovi, come nel caso romano della Casa del Passeggero. Il bagno pubblico è stato luogo di incontri e intreccio di storie ben rappresentate nell’arte, nella letteratura, persino nella cinematografia. Segno di civiltà, esso rappresenta una interessante prospettiva di analisi della città anche contemporanea poiché la sua scomparsa e il suo essere oggetto di studio da parte di architetti e artisti ne attesta il ruolo cruciale non solo in campo urbanistico ma anche per quanto riguarda i mutamenti della società. La sessione intende indagare, in maniera interdisciplinare, il bagno pubblico come nucleo essenziale della città, come infrastruttura, come potenziale da sviluppare anche nella costruzione di itinerari turistici, nella programmazione di grandi eventi e come elemento di integrazione tra le diverse culture che convivono sul suolo urbano.

NOTA: la proposta di paper dovrà indicare il titolo, un breve testo (max. 2000 battute) e un breve curriculum vitae dell’autore.
Per inviare la proposta cliccate qui e seguite le indicazioni al link indicato.

antichi bagni pubblici di Parma
Antichi bagni pubblici di Parma, monumenti scomparsi (fonte: Wikipedia) – Niente a che vedere con il bagno pubblico come lo intendiamo oggi vero? Dovremmo imparare dalla nostra storia…

 

Quante volte ho parlato di bagni pubblici?

Tante. E forse pochi di voi sanno che l’idea embrionale di questo blog era legata proprio alle toilette, prima ancora che alle stanze da bagno di design. Anni fa iniziai ad avere questa strana fissa di fotografare i bagni pubblici (e anche privati) in quanto dimostrazione della civiltà (o inciviltà) delle persone, o quale rappresentazione della cultura di un paese (penso sempre alla tradizione giapponese in questi casi), o ancora – nel caso di quelli privati – al legame che l’ambiente più intimo di casa ha con la nostra personalità.
Straordinariamente connesso con la nostra storia e cultura, il bagno pubblico è sinonimo spesso di pulizia, cultura, civiltà, rispetto del prossimo. Mi chiedo spesso anche io come mai così raramente le amministrazioni locali non puntino su un servizio così importante (ogni turista e cittadino ne ha bisogno, nessuno escluso) come fiore all’occhiello della gestione della cosa pubblica.
Nella mia ignoranza penso a quali potrebbero essere i vantaggi della presenza di bagni pubblici adeguatamente progettati – magari con soluzioni tecnologiche e di design – e mantenuti nelle nostre città principali (io direi tutte, ma mi rendo conto che si tratta di fantascienza):

  • Attrattiva turistica di qualità
  • Presenza di un servizio che eviterebbe il girovagare di cittadini e turisti per bar e attività private
  • Possibilità di utilizzare gli spazi come luogo per esposizione di mostre o come (mai sentito parlare di toilet advertising?)
  • Possibilità di recupero di strutture storiche attraverso itinerari turistici (nota positiva, a Milano e Torino stanno già recuperando le antiche toilette – gli alberghi diurni – per restituirle alla città)
Expoincittà Lounge - Riaperto per Expo 2015 l'ex albergo diurno di via Pellico
Milano – Expoincittà Lounge – Riaperto per Expo 2015 l’ex albergo diurno di via Pellico (un esempio!)

Questi sono alcuni post che ho scritto in passato, se vi va di curiosare e approfondire.

Io intanto torno al mio design 😉

♦ Cosa si sta facendo per il recupero dei bagni pubblici a Torino; (da cui è tratta l’immagine di copertina del post)
♦ Riaprono a Milano i bagni pubblici degli anni ’20 
♦  Possono i bagni pubblici esprimere il progresso culturale di un paese? 

♦  A Berlino per una visita guidata singolare: il Berlin Toilet Tour
Il bagno pubblico della stazione di Onagawa (Giappone)
♦ Recupero originale delle pubbliche toilette: i casi di Londra e Berlino

Bagni pubblici giapponesi - la stazione di Onagawa
Il bagno pubblico della stazione di Onagawa, Giappone (per dire.)

 

Una petizione da firmare ora!

Approfitto per segnalarvi la petizione promossa da Maria Spina ed Emma Tagliacollo a favore della realizzazione di pubblici servizi nella città di Roma e firmata da In/Arch Lazio; Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia –ACER; Vita di Donna Onlus; Cittadinanzattiva Lazio; Comitato Piazza Vittorio Partecipata, Embrice 2030.
“Roma ha il primato di essere una delle poche città europee a non avere gabinetti pubblici gestiti secondo le regole del decoro e dell’igiene urbana.”, leggo nel testo che troverete al link che segue. Non sapevo della situazione catastrofica in cui versa la capitale ma ho firmato senza esitare perché mi pare vergognoso che una città come Roma non possa accogliere anche in questo i turisti che la visitano.
Firma la petizione

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