Come scegliere il box doccia ideale per un piatto doccia rettangolare o quadrato installato in angolo? Quante combinazioni esistono per il box doccia su due lati? Il post di oggi risponde a queste domande, con un piccolo aiutino (un configuratore online) e ben 21 possibili configurazioni. E voi pensavate solo al classico angolo scorrevole vero?
Premessa
Scegliere il box doccia non è semplice come sembra (a partire dal corretto rilievo misure del piatto), ed entrano in gioco diversi elementi da considerare per installare il modello adatto agli spazi e alle necessità di ogni bagno. In questo post mi concentro sul box doccia su due lati e su tutte le sue possibili combinazioni, per dimostrarvi che non esiste solo il “banale” box ad ante scorrevoli. Ho contato in mente tutte le alternative e ne ho trovate ben… 21!
Confessione: giuro che le avrei sapute tutte ugualmente (ho lavorato per circa 10 anni nel settore cabine doccia quindi l’argomento lo mastico bene) ma per questo post ho avuto un piccolo aiutino: il configuratore di box doccia appena messo a punto da Megius. Si tratta di un comodissimo sistema per scegliere il box doccia partendo proprio dalla tipologia di apertura. Sono andata a sbirciare solo per essere sicura di non dimenticare nulla, giuro.
Ok, io a mente ne avevo elencate 17 e poi ho fatto la prova col configuratore che me ne ha fatte venire in mente altre. Ho sbagliato di poco 😀 A mia discolpa devo dire che Megius offre la più vasta gamma di box doccia del mercato, quindi mi ha fregata.
Box doccia con apertura in angolo
Se in fianco al box doccia, su entrambi i lati, ci sono sanitari o mobili, non c’è alternativa: l’ingresso del box deve essere in angolo. La scelta della tipologia di apertura dipende dalle dimensioni del piatto doccia e dalla distanza da ciò che appunto c’è intorno. Se è tutto molto vicino conviene optare per una soluzione scorrevole (2 ante fisse + due scorrevoli è la combinazione più comune) o per un soffietto ad impacchettamento totale. Se invece abbiamo spazi più comodi possiamo optare per una soluzione con due ante pivottanti o battenti ad apertura 180°(* nota a pié di post). Infine, esiste anche la possibilità di avere due antine fisse (in genere metà lunghezza del piatto per capirci) e due apribili verso l’esterno.
Ricapitolando, i box doccia con entrata in angolo possono essere:
– box doccia con 2 ante fisse + due ante scorrevoli centrali
– box doccia con ante pieghevoli ad impacchettamento totale verso il muro
– box doccia con 2 ante pivottanti
– box doccia con due ante battenti ad apertura 180°
– box doccia con due antine fisse + due antine apertura esterna 90°
Box doccia con apertura su lato lungo
Il piatto doccia in questo caso è rettangolare, dal classico 70 x 90 (quello che piazzano un po’ ovunque negli appartamenti e che io odio) ai più comodi 80 x 100, 80 x 120, 80 x 140 ecc ecc, fino alle soluzioni oggi possibili grazie ai tanti modelli disponibili di piatti doccia su misura. Prendiamo in considerazione l’ipotesi di mettere un vetro fisso sul lato corto e un’apertura su quello lungo: come scegliere la porta?
Anche in questo caso per scegliere la tipologia di apertura dobbiamo considerare l’ingombro esterno delle ante e la presenza eventuale di arredi e sanitari, così come la lunghezza totale del lato. Su 90 cm ad esempio non è pensabile di scegliere una porta scorrevole, perché ci darebbe uno spazio utile di ingresso di circa 40 di centimetri. Molto meglio una battente o una porta saloon, una soffietto o una porta pivottante. Man mano che aumenta la lunghezza possiamo avere più libertà di scelta. In ultimo, su piatti molto grandi possiamo ipotizzare anche la scelta di un separè in vetro su lato corto e un lato lungo completamente aperto, con altro piccolo separè o una tenda doccia di design.
Se vogliamo l’apertura sul lato lungo dunque abbiamo queste possibilità per la tipologia di porta (ho indicato la minima lunghezza che io considererei per poter entrare agevolmente in doccia, non sono regole ma consigli per essere comodi):
– porta battente
– porta pivottante
– porta due antine ad apertura saloon
– porta a soffietto (da alcuni chiamata a libro)
– porta battente + parte fissa (min. 100 cm)
– porta battente + 2 fissi (min. 120 cm)
– porta pivottante + fisso (min. 90 cm)
– separè
Box doccia con apertura su lato corto
Stessa situazione del precedente paragrafo (piatto rettangolare) ma stavolta per esigenze di spazio – magari davanti al lato lungo non si può proprio uscire – dobbiamo utilizzare il lato corto, che ipotizziamo essere massimo di 90 cm considerando i piatti doccia classici. Chiaro è che se facciamo realizzare un piatto su misura enorme con lato “corto” da 100, 120 cm allora è un’altra storia.
In questo caso, una porta di max 90 cm abbinata ad un vetro fisso potrà essere:
– porta battente
– porta due ante con apertura saloon
– porta a soffietto
– porta pivottante
– separè
Una nota: è importante in questo caso valutare bene la stabilità del box doccia perché se il lato lungo è un vetro unico da 140, 160 cm dovrà essere prevista una struttura solida, dei bracci di supporto e uno spessore del vetro importante. Questo per garantire la solidità del box anche in fase di apertura, evitando quel tremolio classico dei box doccia di scarsa qualità.
PORTA PIVOTTANTE VS PORTA BATTENTE
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La porta battente, così come una normale porta da interni, ruota grazie alle cerniere posizionate sul telaio esterno, pertanto l’ingombro esterno in apertura è più o meno quello della lunghezza totale della porta stessa (il “più o meno” dipende dallo spessore del telaio ovviamente).
La porta pivottante invece ruota su un perno posizionato più internamente rispetto al telaio esterno, quindi in apertura occupa una decina di cm in meno. Quando si tratta di recuperare spazio ogni dettaglio è importante.
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Conclusioni: come scegliere la combinazione ideale per un box doccia su due lati?
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