Con la fine del 2017 si è concluso qui sul blog un bel viaggio nel mondo dei box doccia, tema a me molto caro. Insieme a Megius – il partner che mi ha guidata e accompagnata in questo percorso – ho avuto modo di affrontare diversi argomenti, a volte tecnici a volte puramente estetici. Il post di oggi li raccoglie e chiude il cerchio con la visita in azienda che ho fatto lo scorso novembre.
Sono in tremendo ritardo quest’anno. Abbiamo già superato la metà del mese e io ancora non ho inaugurato il calendario editoriale! Grave, gravissimo. Me la sto prendendo un po’ larga per finire di programmare contenuti e attività, in modo da facilitarmi tutto dopo. Ho in serbo infatti più di una sorpresa ma si tratta di qualcosa di impegnativo che mi terrà un bel po’ impegnata! Oltre al fatto che nel momento in cui avrei dovuto iniziare le diverse cose che avevo in sospeso la mia bimba ha deciso di prendersi l’influenza restando a casa dal nido e trascinandomi nel mondo degli zombie.
Ma tutto è bene quel che finisce con la tachipirina, quindi anche se in ritardo eccomi qui, buon anno (!!) e partiamo con questo post!
Di solito per raccontare un’azienda si tende a partire dall’inizio, dalla produzione, da tutto ciò che c’è “prima” del prodotto finito. Io in questo caso ho fatto il contrario, ho iniziato dagli interni che erano stati valorizzati e completati con le cabine doccia Megius, per poi affrontare alcuni temi tecnici per dei post più pratici, e oggi concludo il viaggio raccontandovi anche cosa ho visto lì dove questi box doccia nascono.
Partiamo quindi con ordine elencando gli articoli che fanno parte di questo bel progetto editoriale: vi saranno utilissimi se state per scegliere la vostra cabina doccia, se non sapete da dove partire, se avete dubbi su quali siano i parametri da valutare prima dell’acquisto e se – soprattutto – ancora non conoscete l’infinita gamma Megius!
Un anno di box doccia: interni, suggerimenti d’arredo, informazioni pratiche per scegliere il box doccia
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Italian Bathrooms #10: spunti d’arredo per un bagno rustico contemporaneo (leggi il post)
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Arredare il bagno in stile giapponese: il box doccia aperto (leggi il post)
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Bathroom Collections: Icona, la doccia completamente invisibile (leggi il post)
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21 combinazioni per il box doccia ad angolo – scoperte grazie al configuratore Megius (leggi li post)
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Bagno minimal: 6 regole per arredarlo – e il box doccia a separè (leggi il post)
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9 domande da farsi prima di scegliere il box doccia (leggi il post)
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Arredare il bagno in mansarda, box doccia su misura (leggi il post)
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Doccia davanti alla finestra: i modelli più adatti (leggi il post)
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Pannelli coordinati per la zona doccia: il progetto Doiserie (leggi il post)
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Un box doccia con telaio sottilissimo, Zen: la doccia impossibile (leggi il post)
Chi mi conosce sa perché l’argomento mi è così noto: ho iniziato il mio personale percorso nell’arredo bagno proprio nel campo dei box doccia, nell’azienda di famiglia che produceva cabine doccia. Da lì, non ne sono mai uscita, ho imparato a valutare la stabilità e qualità di un box doccia, a riconoscerne pregi e difetti e ad apprezzarne il design.
Ed è un po’ per questo che quando, lo scorso novembre, sono entrata in fabbrica da Megius un pochino mi sono emozionata. Le cavallette dei vetri, i pallet con i profili d’alluminio stoccati, guarnizioni, cuscinetti, tutto ciò che mi ricordava (anche se in proporzioni assai diverse ovviamente) da dove sono partita. In Megius però c’è molto di più di quello a cui ero abituata. L’azienda infatti ha la vetreria interna, e gestisce la verniciatura dei profili in fabbrica: è per questo che riesce a garantire per gli articoli standard una consegna rapidissima, il 30% degli ordini parte nel giro di 24 ore. Cosa che magari non vi dirà nulla, ma credetemi se vi dico che è un dettaglio non trascurabile.
Nata nel 1976, l’azienda è partita come terzista per poi fare un enorme lavoro di crescita e comunicazione a partire dal 2000. Megius – acronimo di Mille Emozionanti Gocce In Uno Spazio – dal 2012 è strutturata ormai come una grande azienda capace di distribuire i suoi modelli in Italia e nel Mondo, con una gamma di prodotti completa e capace di soddisfare praticamente ogni esigenza, sia estetiche che di misure.
Questo piccolissimo oggetto che tengo in mano, per esempio, è il cuore della tecnologia innovativa di Zen: un cuscinetto hi-mec in acciaio industriale che scorre all’interno di una guida in teflon che assicura all’anta scorrevole un movimento fluido e stabile.
Ed è uno dei tanti piccoli dettagli che rendono queste cabine prodotti di alta qualità proposti (peraltro) ad un prezzo accessibile anche nelle collezioni di design.
Ho visitato lo showroom aziendale e ho avuto modo di vederle tutte, queste collezioni, di aprire ante scorrevoli e battenti, di curiosare tra le novità in preparazione pronte per il debutto nel 2018 e di entrare come vi dicevo in fabbrica, cogliendo l’essenza di questa realtà orgoglio del made in Italy.
La mia collaborazione con Megius non finisce qui, anzi, sentirete ancora parlare delle cabine doccia Megius su questo blog, e – spoiler – nel corso del 2018 ci sarà anche una bella novità a cui stiamo lavorando insieme e che lanceremo presumibilmente prima del Salone del Bagno.
Per ora non posso dirvi di più.
Vi lascio la raccolta dei video girati in Megius quel giorno, fatta al volo con Steller, che continuo ad amare.
Una risposta
Un sogno ad occhi aperti 😉