5 giorni così intensi sono difficili da riassumere in poche righe. Venerdì sera, mentre tornavo a casa in autostrada, avevo voglia di dedicare un post sentimentale a Cersaie, giuro. A tutto quello che rappresenta, a tutto ciò che succede in quei giorni, all’atmosfera unica che solo lì si respira (caro Salone del Bagno, non potrai mai eguagliarla). Sì, io a Cersaie voglio proprio bene, e confesso che un po’ mi manca. Sfogliando le foto, sia sul cellulare che sulla reflex, ho pensato di raccontarvi le 10 cose che ricorderò di più di questa 36° edizione.
[edgtf_dropcaps type=”normal” color=” background_color=”]U[/edgtf_dropcaps]n mix tra stand preferiti, novità che mi hanno colpita, prodotti interessanti e brand da tenere d’occhio nel prossimo futuro, prima di dedicare dei post specifici a trend e collezioni che hanno dominato la settimana della ceramica bolognese. Quest’anno ho davvero tante cose da raccontarvi, proprio stavolta che non ho pubblicato nessuna preview.
Prima però voglio abbracciare virtualmente Cristina (Ilbagno), Nora (Design Outfit), Carlotta (unprogetto), Elisabetta (MaisonLab) e Davide (Buscaglia, fotografo – è sua la mia foto qui sopra): è stata una bellissima esperienza personale e lavorativa anche grazie a loro. Insieme abbiamo curato la diretta social di Cersaie raccontando i protagonisti di Cersaie 2018: trovate i nostri post con l’hashtag #CersaieLive su Facebook, Twitter e Instagram.
Via con la top ten!
Sono tutti a pari merito, non si tratta di una classifica, ho messo insieme i primi ricordi di questo Cersaie, anche se nei prossimi post vi mostrerò tantissime altre cose che hanno lasciato il segno.
1.
THE SOUND OF DESIGN
La mostra collettiva voluta e curata da Davide Vercelli e Angelo Dall’Aglio (ve ne ho parlato qui) è stata la nostra “base” per tutti i 5 giorni. Il set in cui tornavamo dopo gli innumerevoli giri tra i padiglioni era di fianco a quello di Radio Capital, che ha animato l’atmosfera con diverse dirette. Come ogni anno Angelo e Davide hanno trovato un modo unico di reinterpretare prodotti generalmente utilizzati in altri contesti, stimolando riflessioni e idee sul ruolo del design. Stavolta il focus era sul contract, settore importantissimo per l’arredo bagno e la ceramica. Un hotel, un b&b, una biblioteca, una sala incisione, un risto-bar e altre situazioni tipiche in cui la ceramica e il design sono stati proposti in chiave creativa e mixati tra loro a creare allestimenti incredibili, ravvivati da maxischermi su cui si alternavano i video delle hits più famose degli anni tra il 1976 e il 1982, una sorta di juke box in chiave contemporanea che ha divertito molto anche i visitatori!
2.
I SANITARI COME OPERE D’ARTE
Più che uno stand un’esperienza. Ceramica Flaminia e Oikos (coppia inedita!) hanno realizzato un’ambientazione molto suggestiva con pochi ma significativi elementi: musica, colore, profumo, ceramica. Due gli itinerari proposti:
1. Flaminia Lounge & Windows era una rappresentazione di due grandi stanze da bagno visibili dall’esterno attraverso delle grandi vetrate, e accessibili attraverso portoni rivestiti in ottone realizzati da Linvisibile. In esposizione alcuni dei prodotti iconici di Flaminia (proposti nelle nuove versioni matt) e diverse novità.
2. Flaminia Experience (la mia preferita) era invece una sorta di percorso museale chiuso (sempre da portoni a tutt’altezza realizzati da Linvisibile) in cui i prodotti Flaminia sono stati interpretati in 8 stanze su pareti trattate con i prodotti Oikos della collezione Tiepolo – Colour Collection (nuova linea di prodotti nata dalla collaborazione con l’architetto Giulio Cappellini e la color designer, Vicky Syriopoulou). L’illuminazione soffusa, la diffusione di essenze e la musica hanno contribuito a creare un allestimento unico, curato dallo stesso Giulio Cappellini.
Personalmente lo stand più bello di quest’anno (tra quelli che ho visto, chiaro).
3.
I PRIMI SANITARI NON IN CERAMICA
L’hanno chiamata Revolution®, ed è la collezione di sanitari e bidet in Livin-Stone® (un solid surface) disegnata da Luca Papini per Esedra – brand di SDR Ceramiche – appena presentata a Cersaie in anteprima. Per la prima volta dunque wc e bidet non sono realizzati in ceramica: il bidet è 100% in solid surface, mentre il wc conserva il cuore di ceramica (ma perfettamente integrato nella scocca in Livin-Stone®). L’utilizzo di un solid surface permette di ottenere forme nette, quasi a spigolo vivo, e colori nitidi perfetti, senza imperfezioni (come avviene invece necessariamente per la ceramica). Il Livin-Stone® è un materiale antibatterico, igienico e a basso impatto ambientale; è un prodotto tutta pasta al momento disponibile in 4 colori (Cotone – Camelia – Avio – Aloe). La collezione è coperta da brevetto (Patent Pending) e ha superato tutti i test che assicurano la stessa resistenza meccanica dei sanitari tradizionali. Unico neo al momento è il prezzo, il singolo sanitario ha un prezzo al pubblico di ca. 800€. Ma se ci si ferma un secondo a ragionare i sanitari sono l’elemento d’arredo più importante del bagno, senza i quali neppure esisterebbe. Vale la pena di investire sicuramente per un prodotto ad alta tecnologia e dal design impeccabile, no?
4.
UN EFFETTO LEGNO DAVVERO REALISTICO
Il gres effetto legno ormai è una proposta onnipresente nei cataloghi delle principali aziende del settore rivestimenti. Dopo aver visto e rivisto collezioni, quest’anno Flaviker mi ha lasciata a bocca aperta con la collezione Nordik: un progetto che propone l’abbinamento di pietra e legno (su gres porcellanato).
Ed è proprio l’effetto legno di Nordik ad avermi colpita particolarmente, credo l’effetto legno più realistico che mi sia capitato sotto gli occhi (e sotto i piedi, perché l’effetto “morbido” era percepibile perfino al calpestio). Davvero ben fatto, peraltro la texture è enfatizzata e valorizzata anche dal formato.
5.
UNA CARTA DA PARATI RIVOLUZIONARIA
GlamFusion™ è un prodotto presentato in anteprima a Cersaie 2018, brevettato da Glamora: si tratta di una carta da parati impermeabilizzata (dunque perfetta in bagno, cucina o ambienti wellness) che non necessita di ulteriori trattamenti in fase di posa. Rispetto dunque ai prodotti della concorrenza, non serve alcuna applicazione successiva di resine, il che si traduce nella riduzione drastica dei tempi di posa (in genere occorrono intorno ai 4 giorni per le varie fasi di impermeabilizzazione). Con GlamFusion™, una volta posata la carta, il bagno è utilizzabile.
Con questa edizione sono cadute definitivamente tutte le mie perplessità sui rivestimenti a basso spessore per il bagno. Certo, non tutti sono uguali. Glamfusion™ peraltro è un rivestimento “seamless”, ossia senza giunzioni visibili, e con un effetto seta morbido al tatto (a differenza delle carte da parati che invece necessitano di uno strato di prodotto a base di resina) che rende l’ambiente bagno incredibilmente elegante e prestigioso. Perfetto per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni di bagni anche laddove ci siano difficoltà dovute a vincoli strutturali (colonne, pareti curve, angoli difficili: rispetto a una piastrella un rotolo di carta può risolvere davvero molto).
6.
LO SCALDA ACCAPPATOIO
Entrato in automatico nella lista dei miei #maipiùsenza, è un prodotto presentato da Cobrillo, brand neonato (ha 6 mesi di vita) che ha portato a Cersaie il suo concetto di benessere legato al calore. Una linea di spugne da bagno che include accappatoi, felpe-accappatoio (di cui ignoravo colpevolmente l’esistenza), ciabattine e teli in doppia spugna, affiancata da una collezione di radiatori con mascherina intercambiabile e led posteriori telecomandati. Ma il prodotto di punta era proprio lui, lo scalda accappatoio: una sorta di manichino elettrico (detta così è proprio brutta, ma rende l’idea) da collegare alla corrente per tenere caldi gli accappatoi. Si scalda in 3 minuti (il tempo di una doccia) e consuma pochissimo (circa 200W). Ideale in bagno ma perfetto anche in ingresso per scaldare i cappotti d’inverno no? Pensate che servizio offrirlo in una stanza da bagno d’hotel per esempio.
Cobrillo debutta a Cersaie 2018 con la linea di spugne da bagno. ph @besidebathrooms
7.
MOBILI DA BAGNO ECOSOSTENIBILI IN LEGNO RICICLATO
RE-WOOD è un esordiente. Debuttava a Cersaie proprio quest’anno, in un piccolo stand in cui erano esposte le principali proposte del giovane brand, che non tratta esclusivamente arredo bagno ma produce collezioni di arredo in materiali ecosostenibili per tutta la casa. Le collezioni sono in legno riciclato, ripulito e appositamente stoccato per l’essiccazione (processo che garantisce maggiore durevolezza biologica e consente di non utilizzare prodotti chimici per la colorazione). La mission di Re-Wood è proprio quella di non sprecare un materiale naturale che rappresenta per l’uomo una grande ricchezza e di farlo rivivere attraverso il design. La mia collezione preferita? Rovere Briccola, che utilizza il rovere dei pali utilizzati a Venezia per segnalare alle imbarcazioni il limite navigabile. Questo legno, che come immaginate assume una colorazione e una finitura uniche nel suo tempo di permanenza in Laguna, rinasce attraverso un attento processo di recupero e sanificazione, conservando la sua conformazione unica piena di buchini perfettamente tondi (risultato del “lavoro” di molluschi tipici presenti in acqua) che decorano gli strati esterni.
Piccoli frammenti di Venezia arredano la stanza da bagno che racconta storia e tradizioni di una città inimitabile: non è pazzesco il design quando riesce a fare tutto questo?
8.
… E MOBILI DA BAGNO DAL DESIGN DEMOCRATICO
E poi c’è il design più “easy”, la bellezza che diventa accessibile senza perdere in qualità. Ideagroup ha presentato la collezione Form (entrata immediatamente tra le mie preferite e nella lista dei “wanted” per la mia futura casa) dallo stile nordico e lineare e dal prezzo interessante. La vedete anche nella foto in copertina (ph. Davide Buscaglia).
Il mobile da bagno è in polimerico effetto rovere (in due versioni, in foto quella in rovere sbiancato), e propone lavabi in mineral solid: materiali tendenzialmente associati ad un prodotto di tipo economico che però vengono utilizzati per una proposta di design dalla linea accattivante e di tendenza. Perché diciamoci la verità: spesso il budget a disposizione non consente di scegliere il top di gamma, e occorrono soluzioni e collezioni che mixino estetica e prezzo.
9.
IL BOX DOCCIA CON VETRO A SPECCHIO
Si chiama Natura 4000, e con questa collezione Duka ha vinto durante la scorsa settimana l’ADI (Ceramics & Bathrooms Design Awards) per la straordinaria funzionalità, la qualità del sistema di ancoraggio e i il suo design lineare. Io però l’ho particolarmente apprezzata perché esposta con il vetro cromato a specchio, risultato di un complesso processo di cromatura sotto vuoto (per polverizzazione catodica e senza depositi di argento o alluminio sulla superficie) che lo rende adatto alla tempra e ai trattamenti che proteggono il vetro da calcare e sporco. La particolarità di questo vetro è che ha una specchiatura a due vie, ossia è riflettente solo dall’esterno mentre resta trasparente all’interno (precisamente: all’esterno la specchiatura è all’80%, all’interno è al 50%). Cosa significa? Che dall’interno si vede fuori, mentre dall’esterno la privacy di chi sta facendo la doccia è protetta. Perfetto per le soluzioni contemporanee che prevedono la doccia passante o la doccia aperta sulla camera da letto (che non amo assolutamente proprio per questioni di privacy).
Fonti non sospette riferiscono che esiste un video in cui dimostro di saper aprire e chiudere un box doccia ad angolo con due ante pivottanti con discreta nonchalance (ero appunto allo stand Duka, e l’effetto specchiato contribuisce a rendere la cosa parecchio carina).
10.
UNA BELLISSIMA IDEA PER INSERIRE LA LIBRERIA IN BAGNO
Non so se qualcuno ci aveva mai pensato, sicuramente era la prima volta che la vedevo: la parete fissa in vetro del box doccia diventa supporto per una scaffalatura / libreria / serie di mensole. Si chiama Space, ed è un progetto di Artesi che parte da una semplice barra metallica che può montare diversi tipi di bracci / supporti che diventano accessori da bagno (mensole, vani a giorno, portasciugamani, portarotolo).
Nella sua versione più complessa diventa una vera e propria libreria da bagno (chi mi conosce sa della mia passione per i libri) componibile e personalizzabile (più di 60 colori, quelli della palette proposta dal brand). Può essere agganciata al vetro fisso della doccia (da 6 o 8 mm) e ha un’altezza di più di 2 metri.