All’interno del SIA GUEST 2018 di Rimini (9, 10 e 11 ottobre) ha avuto luogo RO[O]MS, un evento che ha riunito progettisti e brand che esprimono il meglio della creatività italiana e del design made in Italy in ambito contract. In uno spazio di 1300 mq sono state realizzati a grandezza naturale 12 mockup di camere d’hotel – ciascuna concepita da un team di architetti – che rappresentano altrettanti concept di ospitalità di alto livello.
In copertina: Camera Infinita by Rizoma Architecture
Cos’è il SIA GUEST
Era la prima volta che visitavo il SIA GUEST. Il TTG (la fiera B2B dedicata al turismo) mi ha sempre incuriosita, e la conoscevo grazie ai tanti travel blogger che seguo, ma non sapevo che in contemporanea nell’area fieristica riminese avessero luogo anche il SUN (dedicato invece al turismo outdoor: stabilimenti balneari, camping e glamping) e il SIA GUEST: la prima fiera italiana dedicata all’hotellerie e al design per il mondo contract. Luogo d’incontro importante per gli operatori del settore hospitality, è una vetrina completa per servizi e prodotti per hotel (dall’interior design ai complementi d’arredo, dai software alle tecnologie, dalle forniture di biancheria agli accessori, dai servizi di consulenza e progettazione fino all’arredo degli spazi esterni).
.
(a proposito, trovate ancora in evidenza su Stories il racconto della giornata in fiera)
.
Chi mi segue più assiduamente sa anche perché ero lì: presentavo insieme a Megius l’appendice all’e-book dedicato alla scelta del box doccia in hotel (anche questa gratuita e scaricabile iscrivendosi alla newsletter del blog).
Non sapendo che fosse così interessante ho prenotato il treno del rientro troppo presto, e ho fatto una corsa incredibile per visitare velocemente tutta la fiera (per niente piccola). Peccato, perché merita attenzione anche da parte di noi design addicted!
RO[O]MS: RIPENSARE LA CAMERA D’HOTEL CONTEMPORANEA
Tra gli allestimenti, e finalmente veniamo al tema del post, il più interessante ai miei occhi è stato RO[O]MS: 12 studi di progettazione d’eccellenza hanno immaginato e progettato la camera d’hotel di domani, ricreata e arredata a grandezza naturale all’interno di questo enorme spazio espositivo, che integrava anche un’arena in cui hanno avuto luogo incontri e dibattiti sulle tendenze e sugli scenari del settore.
Il progetto è stato curato da IEG (il più importante exhibition & convention provider italiano per eventi di proprietà) in collaborazione con Teamwork (azienda specializzata in consulenza alberghiera).
12 camere immaginate per gli hotel di oggi e di domani, per un’ospitalità che mette sempre più al centro i fruitori delle strutture alberghiere e le loro esigenze contemporanee.
- The Bed-Room | Lago Studio
- Sineloco | Studio Barbara Bozzini
- Comfort Room | Studio Bizzarro & Partners e Galimberti Studio
- Camera infinita | Rizoma Architecture
- Smart Design Hotel | Massimo Magaldi
- Daydream | Studio CaberlonCaroppi
- Lo strappo | NM Architetti di Nisi Magnoni
- Sottobosco | Studio Gian Paolo Venier
- CaleidoRooms | Daaa Haus
- Materia 04 | Spagnulo & Partners Architecture
- Le città (in)visibili | Studio LuccheseDesign
- HRH Hotel Room House | Studio Ceccaroli
Di seguito, una selezione dei miei concept preferiti, se volete approfondire anche gli altri potete cliccare qui. La mia scelta è legata all’ambiente bagno e alla sua collocazione nel progetto (serve specificare? :-p)
Più in fondo capirete perché nel titolo ho scritto “addio alla privacy?”, che non vuole essere una polemica ma uno spunto di riflessione.
CAMERA INFINITA by Rizoma Architecture | Una camera che accoglie con un salottino in cui rilassarsi o connettersi con il mondo, un parallelepipedo centrale che chiude il bagno (anche qui un bagno chiuso) e separa gli spazi, l’area riposo con il letto alla fine: colori densi e decisi, stile contemporaneo con mood vintage: la camera infinita è stilisticamente il mio progetto preferito. Concepita per permettere di vivere una camera d’hotel a seconda delle infinite necessità imposte dalla vita frenetica contemporanea. Un bagno comunque comodo nella sua semplicità, arricchito da scelte materiche ottenute grazie alla ceramica.
DAYDREAM by Studio CaberlonCaroppi | Omaggio alla città di Rimini e a Fellini per il concept di questa stanza d’hotel di design in cui le funzioni della stanza da bagno sono divise: la zona lavabo è collocata in un volume che integra anche l’armadiatura a vista (perché?). La maxi doccia occupa la parete alle spalle di questa armadiatura, mentre i sanitari… ok, dove sono i sanitari? (Suppongo in uno stanzino chiuso che non compare nella pianta).
SOTTOBOSCO by Studio Gian Paolo Venier | L’ispirazione qui arriva dall’ambiente naturale: la camera diventa una sorta di oasi in cui immergersi per scappare via dallo stress quotidiano. Assenza totale di pareti: tutto è open space: la sola parete del letto, rivestita da ceramica lucida come il pavimento, separa e nasconde l’area lavabo. Il soffitto è rivestito da un telo semi-trasparente da cui si intravedono piante lussureggianti e un aroma di muschio (realizzata a misura) contribuisce ad elevare l’esperienza sensoriale. La palette cromatica e le finiture materiche evocano sensazioni di relax e meditazione. Doccia e sanitari sono invece chiusi in uno stanzino a parte (peccato, avrei voluto vederli immaginati in linea con questo concept stilistico). Sono così poco importanti?
CaleidoRooms by Daaa Haus | Di questo progetto apprezzo la collocazione del bagno – in fondo, separato, chiuso e con ampia doccia – anche se il focus è un altro: si tratta di un concept di arredi modulari per hotel realizzato in collaborazione con Presotto. L’idea intelligente e innovativa è quella di permettere all’ospite di vivere la camera anche di giorno nascondendo in parte il letto, che corre all’interno di un volume per diventare comoda seduta. Si libera così spazio che può essere vissuto in altro modo. Magari per una riunione improvvisa di lavoro! Il sistema è smart in quanto modulare e personalizzabile in tutto e per tutto. Anche qui, mi sarebbe piaciuto vedere quali soluzioni per l’arredo bagno erano state pensate per coordinare l’ambiente al resto della camera.
MATERIA 04 by Spagnulo & Partners Architecture | Il parallelepipedo che racchiude la camera d’hotel si divide idealmente in 4 funzioni che si susseguono aperte e distinte dalle scelte materiche: ingresso/salottino, area riposo, guardaroba e bagno, posizionato sulla parete finale con vasca freestanding posizionata frontalmente a due lavabi di design. Il legno riveste l’ingresso, i tessuti riscaldano la zona letto, la ceramica arreda il bagno mentre una fascia nera colora la zona armadio. Non riesco a capire dove possa essere posizionata la porta che separa i sanitari, resterò col dubbio. :-p
Le città (in)visibili by Studio LuccheseDesign | Il concept con la stanza da bagno più originale. E più scomoda in assoluto. Non me ne vogliano i progettisti – pietà – ma il bidet su cui non ci si può sedere (a cavallo), la zona doccia e vasca su cui bisogna arrampicarsi non mi sembrano esattamente il top della praticità. Io non riesco a non pensare che un ospite potrebbe scivolare e cadere molto facilmente (sono quasi sicura che sia stato progettato da qualcuno senza figli :-p). Non capisco inoltre se la stanza da bagno è chiusa “solamente” dal vetro trasparente o se si tratta esclusivamente di una soluzione adottata in mostra. Mi stendo un po’ sul letto mentre l’altro è seduto sul wc, di fronte a me. Divertente 🙂
(Scherzo, sarà sicuramente un’idea, una provocazione, un concept da sviluppare all’interno di un ambiente chiuso).
Il ruolo del bagno nella camera d’hotel.
Il settore dell’ospitalità mi affascina da sempre, fin dagli anni del Turistico (sono un’orgogliosa diplomata al Turistico Mazzotti di Treviso), scelta che rifarei mille volte (a differenza di quella del ramo universitario che poi ho scelto). Forse per questo mi sentivo così a casa girando per i padiglioni e curiosando tra gli stand dei tour operator e delle destinazioni turistiche. Spesso mi chiedo dove sarei ora se avessi seguito quella strada, invece di laurearmi in commercio estero. Per poi finire a occuparmi di arredo bagno poi!
Si sa, la vita.
Fatto sta che oggi osservo tutto questo, penso all’evoluzione delle camere d’hotel e a quella delle stanze da bagno al loro interno. Anche l’arredamento per hotel è cambiato moltissimo, sempre più attento all’estetica e al minimalismo. A quanto pare negli hotel di fascia alta il bagno è ormai sempre open space, con doccia e zona lavabo a vista. Noto che anche in questi concept l’idea è diffusissima.
Andrò forse controcorrente ma io resto decisamente contraria all’apertura del bagno sulla camera (anche della sola zona lavabo), perché per me il bagno resta luogo intimo e personale, da non condividere se non in brevissimi momenti. Non ritengo che solo i sanitari debbano essere nascosti. Non si tratta di una pura questione estetica: un ambiente chiuso dà anche maggiore calore, e libertà. E ordine!
Peraltro noto, osservando questi progetti, che:
- in alcuni casi i sanitari si intendono chiusi in uno stanzino a parte – che suppongo non verrà progettato con uno stile coerente con il resto dell’ambiente: sono così poco importanti?
- Si tende a proporre lavabi freestanding (peraltro con vasche piccole e poco profonde) perché sono effettivamente bellissimi. Ma quanto sono comodi? Dov’è lo spazio contenitore per nascondere i beauty da viaggio, dove sono le mensole per appoggiare gli effetti personali, dove sono le vere comodità che uno cerca quando è in viaggio? Non mi riferisco più solo a questi concept, forse me lo chiedo dopo le ultime volte in hotel.
- quand’è che abbiamo smesso di considerare il bagno come luogo della privacy? Perché dovremmo lavarci a vista sulla camera da letto? Perché dovremmo farci una doccia in uno spazio aperto? In bagno si dovrebbero poter fare cose che uno generalmente non vorrebbe mostrare: magari anche depilarsi, schiacciarsi un brufolo, farsi le sopracciglia, lavarsi le ascelle. Pensiamo alla realtà insomma. Dà così fastidio solo a me dover fare certe cose?
Mi piacerebbe confrontarmi con qualcuno su questi temi, perché credo di non riuscire a capire l’evoluzione della camera d’hotel in questa direzione. Peraltro da mamma durante gli ultimi soggiorni d’hotel mi rendo sempre più conto che le camere (e i loro bagni) non vengono concepite per essere effettivamente comode anche in presenza di bambini. Sono così poco interessanti come target le famiglie?
Ribadisco che non si tratta di un post polemico ma di uno spunto di riflessione. Dove stiamo andando? E perché?
Credits:
Ph. Giorgio Salvadori (le immagini scattate al Sia Guest 2018)