Scegliere il miscelatore del lavabo non è facile come sembra

Materiali, tipo di miscelazione, altezza del corpo, lunghezza della bocca di erogazione, tipo di installazione: scegliere la rubinetteria del lavabo non è una passeggiata, ma con questo post cercherò di fare un po’ di chiarezza per spianarvi la strada!

[edgtf_dropcaps type=”normal” color=” background_color=”]A[/edgtf_dropcaps]rredare il bagno – se lo stai facendo forse lo hai già notato – significa definire un numero infinito di dettagli, coordinare scelte materiche e cromatiche, individuare e seguire uno stile coerente, progettare gli spazi e procedere ai singoli acquisti senza indugio. Spesso la scelta del miscelatore lavabo (o quella della rubinetteria in generale) è una delle ultime ad arrivare ma, data l’ampia gamma di soluzioni oggi disponibili e l’inesperienza di chi non è del settore, è anche una delle più difficili. Una volta era più semplice, vero?

Niente paura, facciamo un passo per volta, e cerchiamo di semplificare il processo di selezione di collezioni e modelli partendo dalle basi. Gli elementi da considerare per scegliere il miscelatore per il lavabo sono:

  • il tipo di installazione
  • il tipo di miscelazione
  • i materiali e le finiture

Per rendere più chiaro il post utilizzerò degli esempi tratti dalle proposte di Mina Rubinetterie

Rubinetteria lavabo | L’installazione

Scegliere la rubinetteria per il lavabo dipenderà in parte dalla tipologia di quest’ultimo, in parte dalle preferenze funzionali ed estetiche.

I miscelatori lavabo possono essere installati:

  • in appoggio
  • a muro (incassati nella parete)
  • a pavimento
  • a soffitto

Li vediamo tutti di seguito.

1_ Miscelatore da appoggio

Come suggerisce il titolo, parliamo di tutte le soluzioni che prevedono l’installazione della rubinetteria su un piano orizzontale: il top del mobile o il lavabo stesso, se questo prevede il/i foro/i. Tra tutte le alternative, è la più comune, anche perché è l’unica per la quale la posizione del miscelatore può essere decisa in fase finale.

Miscelatore da appoggio per lavabo da appoggio (non è uno scioglilingua)

Se il lavabo è a sua volta appoggiato sul top, va da sé che la sua altezza vincolerà quella del miscelatore. Attenzione quindi a prendere le misure (se già installato) o consultare la scheda tecnica per non sbagliare in fase di acquisto. Dalle sue dimensioni e da quelle del top, infatti, sapremo:

  • quanto alta e lunga dovrà essere la canna (bocca di erogazione, più correttamente): dovrà esserci lo spazio per le mani, o per lavarsi comodamente il viso, e molto probabilmente dovremo cercare un miscelatore lavabo alto;
  • dove posizionarlo sul piano (tra il lavabo e la parete, o di lato?): a volte è meglio, infatti, installarlo lateralmente al lavabo (nel caso di mobili da bagno piccoli, con profondità ridotta) o spostare anche solo il comando di lato lasciando la bocca dietro al lavabo (se questo è molto alto, la leva del miscelatore può essere difficile da raggiungere) .

Nel bagno doccia (per chi non segue il blog, parlo della casa nuova) ho un lavabo da appoggio sul top: ho scelto un miscelatore lavabo alto della collezione Synth di Mina [guarda il progetto]

Miscelatore da appoggio per lavabo integrato nel top o incassato

Se, invece, il lavabo è integrato in un top dello stesso materiale l’altezza del miscelatore da appoggio potrà essere standard, senza particolari esigenze. Un occhio alla profondità della vasca aiuterà a capire quale dovrà essere la lunghezza della bocca (orientativamente dovrebbe cadere in corrispondenza della piletta o qualche centimetro prima).  Esistono numerosi modelli di miscelatori lavabo a canna lunga, è importante capire qual è il più adatto.

Nel bagno vasca, per esempio, ho un lavabo integrato nel top: è stato sufficiente un miscelatore standard della collezione Corsivo di Mina [leggi il post]

2_ Miscelatore a muro (rubinetteria a parete)

Indipendentemente dal tipo di lavabo, esiste poi – ed è anche molto apprezzata – la rubinetteria da incasso: parlo dei miscelatori a muro, la cui altezza e posizione vanno predisposte in fase di progetto.

Esteticamente molto belli, sono una soluzione elegante e minimal. Ne esistono di diversi tipi (monocomando a 1 o 2 fori, a 3 fori – più sotto capirete a cosa mi riferisco) e possono essere progettati anche in modo atipico: le versioni a 2 o 3 fori possono essere installate liberamente separando i comandi dalle bocche di erogazione. Significa che, per esempio, possiamo prevedere solo la bocca a muro (e i comandi sul piano), o il contrario (comandi a parete, bocca sul piano), a seconda di cosa è più funzionale a livello di utilizzo quotidiano.

Scopri Dimensione74 da incasso

3_ Miscelatore a pavimento

I miscelatori lavabo a pavimento sono una soluzione valida soprattutto per i lavabi freestanding, quelli di design a libera installazione, in particolare se posizionati lontano dalle pareti del bagno. Nulla vieta, comunque, di prevederlo anche di fianco al mobile da bagno, perché no? In fondo quando si progetta il bagno si può fare ciò che si vuole! Potrebbe essere un’idea valida nel caso di una ristrutturazione bagno in cui si può intervenire solo a pavimento!

Un miscelatore da pavimento prevede solitamente un corpo unico con miscelatore monocomando, e va sempre definito in fase progettuale per stabilire la posizione esatta.

[Scopri Synth da terra]

4_ Miscelatore da soffitto

Ultima possibilità, molto scenografica, è quella di far installare il miscelatore a soffitto, o meglio, la bocca di erogazione, facendola pendere dall’alto.

Ideale, anche in questo caso, per un lavabo freestanding, è una soluzione versatile e originale che può essere predisposta anche per lavabi a parete, se piace. La rubinetteria a soffitto può essere prevista per lavabo, vasca o doccia.

Nel caso del miscelatore da soffitto, i comandi vengono posizionati dove risulta più comodo: sulla parete più vicina o su un piano (top, o lavabo stesso se prevede il foro). Anche qui, una soluzione installabile solo se predisposta fin dall’inizio.

Scopri Revitrum da soffitto

Nota sui miscelatori per lavabi freestanding

Il lavabo a libera installazione, se posizionato vicino alla parete, può tranquillamente prevedere un miscelatore a muro con canna lunga: non è necessario predisporre rubinetteria a pavimento o soffitto.

Scopri Must con canna lunga

Miscelatore lavabo | Monocomando, 3 fori, progressivo?

In uno degli ultimi post ho spiegato la differenza tra miscelatori monocomando e miscelatori termostatici (l’articolo era dedicato alla zona doccia ma non cambia il succo), partendo dalla primissima distinzione tra rubinetti e miscelatori.

Indipendentemente dal tipo di lavabo o dalla tipologia di installazione dei rubinetti, i miscelatori possono essere:

1 | Miscelatore monocomando

Come suggerisce la stessa definizione, il monocomando è un miscelatore con un unico comando (leva o manopola) che regola la temperatura e il flusso dell’acqua grazie a un doppio movimento: aprendolo eroga acqua, ruotandolo ne imposta la temperatura desiderata.

Nella sua versione più comune, questo comando è integrato nel corpo stesso del miscelatore, sopra la bocca o di fianco.

Scopri Corsivo da appoggio

Esiste, però, anche il miscelatore monocomando a 2 fori: in questo modello la bocca di erogazione è fisicamente separata dal comando (e può essere in versione sia da appoggio che da incasso a muro). Come intuibile, vanno quindi predisposti – a muro o sul piano – 2 fori.

Scopri Stiriana soprapiano

2 | Miscelatore lavabo a 3 fori

Anche questo tipo di miscelatore è abbastanza diffuso (anche se lo era molto di più qualche decennio fa): la bocca qui è fisicamente distinta dai 2 rubinetti che erogano – separatamente, senza miscelarlo quindi – il flusso dell’acqua calda e quello dell’acqua fredda.

Per l’installazione dei miscelatori a 3 fori vanno quindi previsti 3 fori (a parete o sul piano, a seconda di cosa è stato previsto), anche divisi tra loro: bocca a parete + 2 rubinetti sul piano o viceversa, per esempio.

Chi ama il design classico cerca ancora questo modello: alcune versioni contemporanee sono davvero elegantissime. E possono essere anche utilizzate per sostituire la rubinetteria a 3 fori senza cambiare anche il lavabo!

3 | Miscelatore lavabo progressivo

I miscelatori progressivi sono meno diffusi, forse perché più complessi.

Rispetto a un classico miscelatore monocomando, dotato di un sistema a doppio movimento come abbiamo visto, il progressivo permette la regolazione di flusso e temperatura con un solo movimento rotatorio nella stessa direzione (man mano che gira, la manopola aumenta la potenza del getto e la sua temperatura). Un forte getto di acqua fredda o uno sottile di acqua calda non sono dunque possibili.

Il funzionamento non sembra proprio comodissimo (sotto il lavabo vengono poi installati dei rubinetti che permettono di impostare i livelli minimi e massimi di flusso e temperatura) ma si tratta di una soluzione nata soprattutto per favorire il risparmio idrico: negli ultimi anni sempre più aziende stanno infatti migliorando e ampliando le loro proposte per ridurre lo spreco di acqua.

Rubinetteria lavabo |Materiali e finiture

Sostanza ed estetica: siamo giunti alla definizione dello stile della rubinetteria del bagno, che in realtà dovrebbe essere deciso sin dall’inizio, quando si progetta l’ambiente.

Miscelatore lavabo: quali materiali?

RUBINETTERIA IN ACCIAIO INOX

La definizione del materiale di cui è composto un miscelatore è una scelta di sostanza: chi come me punta alla resistenza, durevolezza e qualità dei materiali sa che trova una garanzia nell’acciaio inox (sia in bagno che in cucina ho fatto installare infatti solo rubinetteria in acciaio).

RUBINETTERIA IN OTTONE

Bellissime collezioni di rubinetti di design sono oggi proposte in ottone cromato, meno costoso (anche se non è sempre vero) e più diffuso.

In genere chi ama l’acciaio non ha dubbi, e parte da questo criterio per scegliere i miscelatori realizzati in questo materiale. Chi invece ritiene la questione secondaria partirà dal design e dall’estetica delle collezioni.

Su questo punto non c’è una strada giusta e una sbagliata. Dipende dalle priorità.

Rubinetteria lavabo: le finiture e i colori

Fino a qualche anno fa i miscelatori del bagno erano quasi sempre cromati, oggi invece la finitura della rubinetteria (verniciata, spazzolata, satinata, PVD) è un elemento d’arredo cruciale nel progetto del bagno.

Le aziende ne propongono diverse, a seconda delle tendenze. In questi anni, per esempio, vanno molto di moda i miscelatori lavabo neri, o quelli in finitura rame spazzolato.

Anche qui, farò un esempio personale: nel bagno doccia la finitura deep grey di Mina era perfetta per valorizzare tutto il progetto, ed è stata decisa fin dall’inizio [leggi il post].

Scegliere il miscelatore lavabo in base alla facilità di pulizia

Faccio un ultimissimo appunto, perché uno dei criteri di scelta della rubinetteria potrebbe essere (per me lo è stato, per esempio) la facilità di pulizia e cura.

In linea di massima, l’acciaio inox è la finitura più resistente e facile da pulire in assoluto (tollera bene i detergenti commerciali). I colori scuri e le verniciature opache sono leggermente più delicate perché fanno notare di più le macchie di sapone e calcare, dunque bisogna tenerne conto se si è maniaci delle pulizie.

Tra i vari tipi di miscelatori, quelli che si sporcano meno sono chiaramente quelli che non vengono toccati sempre (le versioni con leva e bocca separate ad esempio). Ci avevate mai pensato?

Come consiglio generale vi suggerisco di conservare le schede tecniche presenti nell’imballo dei miscelatori, stando attenti anche a non buttare via il kit per lo smontaggio dei filtri (di solito presente): vi servirà per la manutenzione periodica della rubinetteria e la

4 risposte

  1. Ciao simona, articolo interessantissimo, grazie! Ti chiedo qualche suggerimento per la scelta della combinazione miscelatore a parete-lavabo. Mi spiego: ho spesso notato (nei ristoranti, nelle case degli amici) che o la canna veniva scelta troppo corta/troppo lunga (nel primo caso lavandosi le mani l’acqua bagnava fuori dal lavabo, nel secondo caso l’acqua cadeva esattamente in corrispondenza dello scarico, generando schizzi effetto cascate Niagara) oppure l’altezza della bocca di erogazione non permetteva di lavarsi agevolmente le mani (troppo bassa, tanto da doversi chinare, oppure messa ad una buona altezza, ma con un lavabo molto poco profondo, quindi di nuovo schizzi a profusione). Insomma, visto che negli showroom la prova lavaggio mani non si può fare, come consigli di procedere?? Grazie mille!

  2. Carissima Giulia, hai sollevato una questione impegnativa ;-p
    Vero, spesso sono messi proprio a caso! Forse perché quando si decide di mettere il miscelatore a muro si predispone a un’altezza indicativa senza sapere ancora che tipo di mobile e che tipo di lavabo verranno installati (erroraccio!).
    La distanza ideale tra la piletta e la bocca del miscelatore… non esiste! O meglio, dirti una misura precisa sarebbe scorretto perché è necessario considerare anche 1. la pressione dell’acqua 2. il tipo di aeratore del miscelatore (il filtro bucherellato, quello che nei mix moderni ammorbidisce il flusso dell’acqua e ne limita la portata per motivi di risparmio idrico) 3. il tipo di lavabo, con fondo dritto o con catino tondeggiante (sul secondo il flusso schizza molto meno).
    Poi, chiaro che: sotto i 15/20 cm diventa difficoltoso lavarsi le mani (e pensa se uno vuole farsi lo shampoo, per esempio) / sopra i 45/50 può essere troppo per gli schizzi.
    La combinazione perfetta va insomma provata. Oggi vanno molto di moda i lavabi con fondo molto piatto, e questo peggiora un po’ le cose (in casa mia sono tutti piatti per esempio) Puoi comunque dosare la pressione dell’acqua insieme all’idraulico così da ridurre al minimo gli schizzi fastidiosi.
    Ok… ti ho aiutata poco, vero? 😛

  3. Buonasera, ho trovato il suo articolo molto interessante ed esaustivo. Ho bisogno di un piccolo consiglio sulla scelta del miscelatore per il lavatoio della lavanderia. Purtroppo la parete dove verrà installato il miscelatore è di cm 10 ed la stessa della cucina che nel frattempo è stata tinteggiata con il grassello di calce. Ne consegue che questo tipo di intervento sicuramente andrebbe a lesionare e quindi a danneggiare il grassello. Dopo varie riflessioni sono arrivata alla conclusione che la soluzione migliore è quella di installare la canna a parete e la leva del miscelatore sul top, lateralmente al lavatoio d’appoggio. Lei cosa ne pensa? Sarà pratico e funzionale considerato che il lavatoio è alto cm 23? Grazie

  4. Buongiorno Lucia. Immagino che il lavatoio sia già stato acquistato, vero? Perché in alternativa si poteva valutare un lavatoio con foro miscelatore, che risolveva il problema. Comunque credo sia comodo anche avere la leva sul top, basta farci l’abitudine! Sicuramente sul top si formerà sempre la chiazza d’acqua, ma non c’è scampo, succede anche con quelli normali!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *