Top in Fenix e contrasto black&white: il mio Form
Il progetto del mobile scelto per il bagno della doccia: esigenze, dimensioni, finiture, dubbi… ed errori commessi. La verità, tutta la verità 🙂
Continua il racconto del bagno della doccia, iniziato con l’introduzione e con un post sul progetto delle piastrelle. Oggi proseguo con il mobile da bagno, che tanto ha fatto innamorare su Instagram! Effettivamente Form (la collezione di Ideagroup che ho scelto) ha raccolto tantissimi consensi e richieste dirette in chat… è piaciuta tantissimo!
Effettivamente la si nota subito. Io me ne ero innamorata in fiera, quando è stata presentata (l’avevo subito inserita infatti nella mia top ten di Cersaie 2018 – il mio era un amore già dichiarato insomma). Dei mobili da bagno moderni non amo infatti il loro essere eccessivamente lineari: il rischio, se non li abbini bene, è quello di risultare praticamente invisibili (salvo che questo non sia l’obiettivo del progetto, che magari vuole puntare l’attenzione sugli altri elementi d’arredo). Form no, impossibile che lasci indifferenti.
Le sue caratteristiche distintive sono il telaio in rilievo dei frontali e le finiture metalliche (maniglie e piedini), che le danno un aspetto leggermente vintage, senza però risultare tradizionale o troppo classico. Un plus non da poco, peraltro, è un rapporto qualità – prezzo imbattibile a mio avviso.
In questo bagno, dove le piastrelle e i colori rendono l’atmosfera un po’ vintage, lo vedevo perfetto. Non ho nemmeno considerato altro: sono andata a colpo sicuro.
La composizione del mobile: componibilità e posizione scarico
Veniamo ora ai dettagli pratici, e a come ho composto il mobile.
Il bagno è stretto e lungo, ma non piccolo. Avevamo a disposizione la massima profondità possibile (50 cm) e ben 160 cm di lunghezza. Ho voluto sfruttarli tutti optando per una composizione abbastanza semplice, con 4 cassettoni. Questo bagno è quello che noi utilizziamo come bagno della zona notte, dunque al suo interno abbiamo bisogno di molto spazio contenitivo (per tenere asciugamani o prodotti per la cura e l’igiene di tutta la famiglia). Essendo poi abbastanza disordinati, ho evitato contenitori a giorno preferendo i cassettoni, per far sì che non ci fosse niente a vista. Io non sopporto nemmeno vedere gli spazzolini nei bagni! Per ragioni estetiche verranno aggiunti poi dei ripiani, ma il mobile così composto assolve già da solo alle funzioni (per noi) necessarie.
Sottolineo per noi, perché quando si progetta un mobile da bagno bisogna considerare in modo dettagliato le proprie abitudini ed esigenze, è tutto molto soggettivo. Le collezioni componibili come Form permettono di strutturare il mobile come si preferisce, alternando vani a giorno o chiusi, sospesi o con piedini, più o meno profondi, con o senza pensili.
Attenzione alla posizione dello scarico!
Il progetto iniziale prevedeva una composizione di 160 cm simmetrica: le due basi singole avrebbero dovuto essere entrambe da 80 cm. Lo scarico però era già stato posizionato a 1 metro dalla parete, per cui se avessimo messo basi da 80 si sarebbe trovato proprio dove cadeva la struttura interna del cassetto. Per risolvere il problema (evitando di far spostare lo scarico a lavori ultimati) ho preferito creare una composizione asimmetrica, che lasciava lo spazio per lo scarico esattamente dove si trovava già predisposto a muro.
Un piccolo dettaglio per me importante
C’è stata un’altra ragione per cui alla fine ho preferito la base portalavabo da 90 cm: il lavabo in appoggio scelto misura 60 cm, per cui sulla base da 80 avrebbe lasciato sulla sue destra solo 10 cm di top. Essendoci la presa di corrente proprio a destra del mobile da bagno ho preferito: 1. allontanare il lavabo (e quindi l’acqua) dalla presa; 2. aumentare a 15 cm lo spazio di appoggio in quel punto.
Ora che lo stiamo usando, confermo la scelta e sono contenta di aver voluto quei 5 cm in più (nei bagni i cm sono fondamentali!).
Le finiture: colore, maniglie, top
La palette colori di questo bagno è giocata sui toni della creta per i rivestimenti, e sul contrasto bianco&nero per mobili e complementi.
Il lavabo è in ceramica color creta (coordinato ai sanitari, è parte della gamma Color Elements di GSI) , invece sia top che mobile sono bianchi: la differenza sta nel materiale. Il top è infatti in Fenix NTM, un materiale realizzato grazie alle nanotecnologie dalle performance tecniche straordinarie! Antimuffa, antibatterico, antimpronta (vade retro ditate), antistatico (vade retro polvere), extra opaco, super resistente e… in caso di danni si recupera con il ferro da stiro O_O Avete capito bene: tradotto, significa che graffi e abrasioni sono riparabili termicamente.
Maniglie, piedini e portasalviette laterale sono invece laccati neri, in netto contrasto.
Risultato?
Una piccola anticipazione (anche se in verità chi segue il profilo Instagram ha già visto i video!), perché non voglio diffondere molte foto prima di aver fatto uno shooting professionale!
Ops.
E dopo aver progettato per mesi, immaginato, preso e ripreso le misure, fotografato, chiesto, confermato, bla bla e bla… cos’è successo in fase di posa? Mi sono accorta che non avevo considerato l’ingombro della cornice della porta del bagno, più larga del previsto. Il mobile non poteva essere montato perfettamente a ridosso della parete ma 1 cm più a destra: per 1 cm, quindi, sborda rispetto al decoro delle piastrelle creato apposta per contenerlo.
The end.
Morale della favola? Le case perfette non esistono, puoi stare attenta a decine e decine di dettagli, non dormendoci la notte. Cascherai sempre sulle cose più ovvie.
All’inizio ovviamente bruciava parecchio… proprio sui bagni un errore così, ma come ho fatto? In effetti non ho nemmeno chiesto lo spessore della cornice all’impresario, presa dalle 8000 decisioni del momento (era una fornitura di capitolato, nessuna scelta da parte nostra se non il colore delle porte). Poi mi sono rasserenata. Complici anche questi mesi così assurdi e il ridimensionamento delle priorità mi sono detta che non lo avrebbe poi notato nessuno. E che vivendo l’ambiente non ci avrei nemmeno più fatto caso. E così è stato.
Perché ve lo racconto? Perché in tutti i lavori di casa succedono imprevisti, si fanno errori, ci si rende conto di cose solo al momento del montaggio. Oltre al fatto che siamo tutti umani: si sbaglia, si cade proprio dove e quando non si vorrebbe. Spero che leggendo questo post anche uno solo di voi possa evitare questa svista!
Adoro il mobile, è comodissimo, ampio, elegante, perfettamente inserito nel contesto. E sono contentissima della scelta 🙂
A voi piace?
In collaborazione con Ideagroup | partner del progetto B-HOME