Lucy Worsley è una tipa fuorissima, ma proprio fuori come un balcone.
Storica e scrittrice, ha scritto un libro sulla storia della casa (If Walls Could Talk: An Intimate History of the Home, appunto), analizzando nello specifico 4 ambienti: il bagno, la stanza da letto, la cucina e il soggiorno. Non solo, ha voluto provare ad immedesimarsi personalmente nella vita quotidiana dei decenni scorsi, provando di volta in volta a fare un bagno come fosse nell’Ottocento, a cucinare come fosse una donna del secolo scorso, a vestirsi come una dama del Novecento o fare il bucato con i metodi dell’epoca.
Un’esperienza interessante e curiosa che ha raccontato direttamente alla BBC, e di cui vi mostro la parte dedicata alla storia del bagno (tratta dal libro della scrittrice e divisa in 4 video di 15 minuti ciascuno).
Ovviamente sono in lingua originale ma non farete fatica a capire grazie alle immagini.
1. Il Medioevo, l’odore della pelle, l’igiene personale
https://www.youtube.com/watch?v=inoVg5a1kps&index=5&list=PL46DF030D14857FFB
Nel primo video l’autrice si concentra sulla storia del bagno a partire dal Medio Evo. La Worsley sottolinea come oggi siamo abituati a dare per scontate alcune comodità essenziali, quando sappiamo bene che la stanza da bagno ci ha messo decenni e decenni per svilupparsi e diventare l’ambiente importante che conosciamo. L’acqua corrente calda e fredda, lo scarico del water, la doccia e la vasca da bagno: invenzioni che hanno reso possibile la riduzione e il controllo delle malattie che in epoche ormai lontane provocavano la decimazione della popolazione.
2. Cose che diamo per scontato
https://www.youtube.com/watch?v=0Z874dRLNIE
Una settimana senza lavarsi (come oggi faremmo): questo è l’esperimento con cui la Worsley da inizio alla seconda parte del documentario… un’esperienza esilarante, anche se non per lei ovviamente. Ma qual è stata una delle invenzioni più rivoluzionare della storia del bagno? Il wc con scarico ovviamente 🙂 Considerando che prima della sua comparsa c’era una persona il cui ruolo era proprio quello di svuotare il vaso… deve essere stata una svolta epocale!
Bellissima l’ultima parte del video, in cui la storica parla della toilette georgiana e del… bidet! Che poi per toilette si intendeva proprio l’atto di profumarsi e agghindarsi (truccarsi magari), più che l’atto di lavarsi.
3. La più grande invenzione della storia (del bagno)
https://www.youtube.com/watch?v=PV-1pNmWRhE
I primi minuti del video vi faranno capire perché all’inizio ho detto che la tipa è fuori come un balcone.
La terza parte del documentario è tutta dedicata all’invenzione della toilette con scarico, che a noi sembrerà scontata ma fino a metà Ottocento non lo era per nulla. Anzi, fino all’Esposizione Universale del 1851 non era nemmeno conosciuta, così come lo stesso concetto di bagno pubblico, usato per la prima volta in occasione dell’Expo appunto. E sapete dove si trova la più grande collezione di water del mondo? In un museo inglese, precisamente a Stoke on Trent, dove la Worsley incontra la curatrice e mostra un sacco di modelli di wc.
Se la seconda metà dell’Ottocento è stata caratterizzata dallo sviluppo del wc, il Novecento finalmente vede diffondersi un’abitudine sacrosanta: quella di farsi la doccia.
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4. Finalmente, dicevamo, la doccia.
https://www.youtube.com/watch?v=_jddn99d5Ck
Farsi un bagno nell’Ottocento non era esattamente la cosa più rilassante del mondo, considerando la mancanza di acqua calda corrente. Nel video la Worsley prova a farsi un bagno proprio come si faceva all’epoca, per provare personalmente cosa volesse dire. Fortuna che all’inizio del Novecento le cose cambiano e l’avvento dell’acqua corrente consente un’igiene personale e un “lusso” fino ad allora inimmaginabile. L’ultima parte del video, con le immagini delle stanze da bagno dagli anni ’30 in poi, è stupenda. Ambienti eleganti, ampi, lussuosi, lontani dal bagno inteso come spazio puramente funzionale dell’epoca vittoriana. Lusso che dagli anni ’50 in poi diventa abitudine per tutte le classi sociali.
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Il seguito della storia la conosciamo, no? Basta entrare nei bagni dei nostri nonni…