L’ho scelto sia per uno dei due bagni che per la cucina: piccolo ma non piccolissimo, ispirato alle ceramiche tradizionali ma più pratico perché proposto su gres porcellanato: un post sul formato 20×20, uno dei più amati e dei più richiesti.
[edgtf_dropcaps type=”normal” color=” background_color=”]P[/edgtf_dropcaps]iastrellare un bagno oggi è una fase molto complicata del progetto d’arredo, sin dalle sue primissime decisioni: quali piastrelle? Quali colori? Quali formati? Quali effetti materici? Rivestire tutte le pareti o solo alcune, arrivare a tutt’altezza o fermarsi prima? Quanti dubbi ci si pone prima di definire la composizione finale.
Io qualche miliardo, per esempio.
Sì, perché quest’anno ho dovuto affrontare – lo ripeto per i lettori nuovi – il progetto d’arredo della nostra casa nuova (ribattezzata B-HOME), prendendo decisioni tutte insieme nell’arco di pochissimo tempo, cosa che mi ha buttata nell’indecisione più totale.
Livello di ansia: incalcolabile.
E io sono anche del settore! Mi sono chiesta, quindi… ma come fanno le persone “normali” a decidere quale formato di piastrelle scegliere? Come possono non impazzire con tutte le proposte che esistono oggi?
Semplificando, mi sono detta.
Andando sul sicuro.
Su qualcosa che non stanchi mai, che sia sempre di moda, facile da posare, versatile dal punto di vista compositivo, e che mixi al tempo stesso contemporaneità e tradizione.
… Il formato 20×20!
Ovvero, quello che io stessa ho messo in casa. Eccomi qui, dunque, a decantare i pregi di questo formato di piastrelle, che effettivamente anche a me ha risolto mille dubbi.
Il progetto del bagno doccia: gres formato 20×20 con tappeto decorativo
A lato, moodboard del progetto di rivestimento del nostro bagno dedicato alla doccia, lungo e stretto: gres effetto cementina con micropattern geometrico, tutto sui toni della creta.
Il gres porcellanato offre un notevole vantaggio creativo: permette di piastrellare pareti e pavimenti con le stesse piastrelle. Questo significa che si può utilizzare la stessa collezione con lo stesso identico effetto materico (e/o colore) in tutto l’ambiente, .
A livello progettuale, un plus per niente trascurabile che permette infiniti giochi compositivi.
Ecco quindi il motivo per cui il nostro bagno è rivestito con una collezione di piastrelle in gres in formato 20×20 che avevo adocchiato già alle ultime edizioni di Cersaie: D_Segni di Marazzi, uno dei principali protagonisti italiani (e internazionali) del mondo rivestimenti e piastrelle, nonché uno dei partner del progetto editoriale relativo alla nostra B-HOME.
Vi riassumo quindi quelli che, a mio avviso, sono i vantaggi di scegliere piastrelle in gres formato 20×20:
- contemporaneo e vintage al tempo stesso: il 20×20 è ispirato alle ceramiche tradizionali italiane, ma proposto in gres consente, come sopra detto, molta più creatività perché può essere posato tranquillamente a pavimento. Rispetto alla ceramica, infatti, è molto più resistente al calpestio;
- progettualmente flessibile: essendo piccolo, permette quasi sempre di evitare tagli eclatanti esteticamente fastidiosi, adattandosi alle pareti e ai pavimenti;
- versatile: può essere usato in qualsiasi spazio, anche abbinato a formati più grandi, possibilmente multipli in modo da allineare quanto più possibile le fughe;
- facile da posare: è un formato ben noto, dunque non crea problemi ai posatori più tradizionalisti (chi vive i cantieri non ha bisogno di ulteriori spiegazioni)
ISPIRAZIONI E TENDENZE: CROGIOLO by MARAZZI
Una collezione (o meglio un progetto vero e proprio che include più collezioni) che riassume tutte le caratteristiche sopra descritte, all’interno della quale è presente anche quella scelta da noi, è senza dubbio Crogiolo, che omaggia la storia della ceramica italiana e la nostra grandissima tradizione artigianale.
L’ispirazione arriva proprio dal nostro passato architettonico: pattern e decori riproposti sul gres porcellanato in differenti sfumature cromatiche, che consentono di creare infinite composizioni. Le imperfezioni tipiche delle ceramiche artigianali vengono esaltate grazie a processi produttivi tecnologici in grado di offrire su gres una raffinatezza senza tempo.
Nel progetto stilistico Crogiolo sono presenti anche altre due collezioni che adoro, disponibili però in formati diversi: Lume, che ricorda i mattoncini di maiolica in un originale formato rettangolare 6×24 cm, e Zellige, che omaggia la bellezza delle piastrelline quadrate marocchine (10×10) ed è l’unica a non essere in gres bensì in monocottura.
Le proposte di Crogiolo includono diverse varianti di gres effetto cementine in formato 20×20, tutte appartenenti all’universo D_Segni, declinate nelle seguenti versioni:
- D_Segni Blend: una reinterpretazione in gres delle cementine, in versione extra opaca proposta in 40 varianti grafiche in diverse sfumature dello stesso colore;
- D_Segni Scaglie, originali cementine con effetto graniglia, per gli estimatori del genere (ero tentatissima da una delle piastrelle di questa gamma);
- D_Segni colore, splendide cementine colorate dai toni polverosi ed eleganti (il mio preferito – ma guarda un po’ – è l’indigo);
A Crogiolo appartiene inoltre anche Scenario, ispirata alle ceramiche pennellate extralucide riproposte in versione matt più contemporanea.
Un ritorno al passato e all’inestimabile valore della nostra tradizione ceramica, fatto con consapevolezza delle necessità e dei gusti contemporanei: un progetto ampio e ricco di stile, che sa soddisfare una variegata tipologia di richieste.
Altre ispirazioni sempre in tema?
Gli amanti delle piastrelle piccolo formato troveranno qui tantissime altre ispirazioni per il bagno e non solo, tutte tratte dalle proposte Marazzi.
Mentre in questo post trovate altre suggestioni ceramiche in tema maioliche e cementine.
Post in collaborazione con Marazzi