INDOOR E OUTDOOR DIALOGANO SENZA INTERRUZIONI FISICHE E STILISTICHE GRAZIE ALLE COLLEZIONI DI PIASTRELLE CROSSOVER IN GRES PORCELLANATO: IL PAVIMENTO UNICO DENTRO E FUORI È UN TREND!
Non lo sto dicendo solo perché l’ho fatto io 😉
Piastrellare interni ed esterni con le stesse superfici è una soluzione progettuale valida in svariate situazioni e amata per numerose ragioni.
Prendo come spunto il racconto della B-HOME per parlare delle pavimentazioni continue, e delle collezioni di piastrelle in gres porcellanato che consentono la posa indoor e outdoor.
Piastrelle per esterni e interni in continuità: perché?
Probabilmente è la naturale evoluzione della tendenza che si contrappone alle consuetudini di qualche decennio fa, quando si sceglievano pavimenti diversi per stanze diverse, con il risultato – spesso e volentieri – di realizzare un vero e proprio patchwork ceramico a pavimento. Un pavimento unico in tutta la casa (o quanto meno su un unico piano) è ormai tendenza consolidata, bagni a parte (per i quali spesso si scelgono piastrelle diverse). Da lì a uniformare anche le superfici esterne in coordinato con quelle interne il passo è breve.
Ma al di là di un trend, che può essere passeggero, quali sono i vantaggi? Perché scegliere piastrelle per esterni e interni uguali?
- Per dilatare gli spazi, per esempio: la zona che si affaccia sugli esterni sembrerà più ampia, e/o allo stesso tempo la terrazza o l’area esterna appariranno più grandi;
- Per uniformare gli stili, scegliendo uguali effetti materici e sfumature;
- Per annullare le divisioni, soprattutto se ci sono ampie vetrate con profilo sottile e minimale;
- Per armonizzare il dialogo tra indoor e outdoor, che in questi casi vengono concepiti in modo da essere vissuti in modi simili.
Flaviker X20 | Re_Tour (gres effetto pietra francese)
Piastrelle per esterni e interni in continuità: quali materiali?
Per rivestire pavimenti esterni e interni con piastrelle uguali è necessario scegliere collezioni che offrano le stesse superfici (ossia colori, effetti materici, formati) disponibili per entrambi i contesti. Il gres porcellanato è un materiale da rivestimento che risponde a tutte queste necessità, sia in interno che in esterno, oltre a offrire un infinito ventaglio di possibilità materiche.
Interni ed esterni hanno esigenze diverse, infatti, sia per motivi di posa che per ragioni dovute a resistenza e grip.
I pavimenti per esterni devono necessariamente essere più resistenti (ai raggi del sole come al gelo, agli agenti atmosferici in generale), antiscivolo* e inalterabili. Hanno inoltre spessori diversi: a seconda del tipo di posa, possono anche raggiungere i 20 mm.
* R11: cosa significa?
Le piastrelle sono classificate in base agli indici di attrito: R11 è il massimo livello di resistenza antiscivolo richiesto per le superfici adatte a esterni e zone piscina.
ABK Out.20 | Lab325 (gres effetto cemento)
Piastrelle per esterni e terrazze: i tipi di posa
Se, infatti, internamente la posa viene eseguita su massetto, per gli esterni le piastrelle possono essere installate anche su supporti: in questo caso si parla di posa sopraelevata o flottante.
Si tratta di una consuetudine di posa che si sta diffondendo sempre di più, perché offre diversi vantaggi: è molto più rapida di quella tradizionale, permette le naturali dilatazioni delle piastrelle senza rischiare crepe nel tempo, agevola la sostituzione (istantanea) dei singoli pezzi in caso di danni. Consente inoltre il deflusso dell’acqua senza necessità di creare pendenze e scarichi nel pavimento.
La terrazza della B-Home è proprio piastrellata in questo modo. E dopo un anno dall’ingresso in casa non posso che confermare la comodità di questo tipo di posa. Penso anche che tra qualche anno potrò sostituire alcune piastrelle introducendo un decoro, senza dover rompere il pavimento.
Oltre alla posa flottante, in esterni è possibile la posa a secco: le piastrelle, in questo caso, si appoggiano semplicemente sul terreno. Il loro peso (soprattutto se in medio-grande formato), insieme allo spessore maggiorato 20 mm, fa in modo che siano stabili e non si spostino.
PAVIMENTI UNICI INDOOR & OUTDOOR: EFFETTI E COLLEZIONI
Le immagini di questo post danno diversi spunti per creare interni ed esterni coordinati e accomunati dalle stesse superfici. Mostrano infatti alcune collezioni che permettono proprio l’accostamento delle stesse piastrelle in interni ed esterni.
Sono tutte proposte firmate ABK GROUP, selezionate all’interno delle gamme dei brand ABK e Flaviker destinate agli spazi esterni. L’imparagonabile vantaggio del gres porcellanato, come sostenevo più su, è proprio quello di unire straordinarie prestazioni tecniche e infinite varietà materiche.
Gli spazi interni si espandono all’esterno, le divisioni si annullano, gli esterni entrano in casa, gli stili si fondono.
Flaviker X20 | Navona (gres effetto travertino) ABK Out.20 | Ecochic (gres effetto legno delicato) Flaviker X20 | Nordik Stone (gres effetto pietra) Flaviker X20 | Nordik Wood (gres effetto legno più venato e nodoso) Flaviker X20 | Blu Savoy (gres effetto pietra Blu de Savoy)
Consigli per perfezionisti
In base alla mia esperienza personale, ho tre cose importanti da segnalare, in particolare se si vuole creare una perfetta continuità tra indoor e outdoor quando all’esterno è prevista la posa flottante.
- Per evitare di vanificare tutti gli sforzi volti a uniformare il pavimento, assicurati non solo di scegliere lo stesso formato ma che la distanza tra le piastrelle esterne sia uguale alla fuga tra quelle interne (attenzione, perché i supporti scelti per la posa sopraelevata non sempre consentono di modificare la distanza, bisogna sceglierli prima)
- All’esterno la distanza tra le piastrelle crea un vuoto simile a una fuga scura. Potrebbe creare un effetto molto diverso rispetto alla fuga prevista internamente, soprattutto se questa è chiara. Da noi è successo proprio questo. Non avevo considerato il secondo aspetto, e in effetti a ben guardare la totale continuità è leggermente compromessa dal fatto che le piastrelle esterne sono distanziate e che la fuga interna è tono su tono.
- La terza nota è relativa all’effetto materico: attenzione al fatto che il diverso grip previsto per le superfici esterne potrebbe rendere leggermente diverse le piastrelle rispetto a quelle interne. Nel mio caso, per esempio, le superfici esterne sono lievemente più chiare (perché più ruvide, per ovvi motivi).
Avevi mai considerato di posare un pavimento unico per tutta la casa, esterni inclusi? Ti piace l’idea ora che ho approfondito tutti i dettagli? Io sono contentissima di aver realizzato il progetto in questo modo, e soddisfatta del risultato!
Per dubbi o domande, commenta pure qui sotto al post!
2 risposte
Bellissimo post Simona, come al solito hai colpito nel segno. Uniformare ambienti interni ed esterni è il sogno di ogni architetta/o!
Mi era sfuggito il tuo commento Rachele 😀 Grazie mille!