Featured image: Dana Barnes’ loft in New York via
2 cm di morbidezza
Qualche mese fa una ragazza, mandandomi la foto del suo bagno per Share Your Bathroom, mi confessò che si era addormentata sul tappetino del bagno perché il suo era morbidissimo. Mi ricordo che pensai subito al mio… o meglio, al fatto che io l’avessi eliminato da tempo. Ho preferito tenere solo il tappetino scendi doccia, che uso per non bagnare per terra. Non amo questo genere di tessuti per il bagno, principalmente perché creano tanta polvere e devi sbatterli di continuo.
Confesso però che anni fa ne comprai uno bellissimo, spendendo un po’ di più. Conserva ancora oggi intatti colore e morbidezza, e dimostra che – purtroppo? – per la qualità bisogna investire. Non parliamo di cifre impensabili eh, solo che non si può pensare di avere per pochi euro un prodotto buono che dura nel tempo. Discorso valido un po’ in generale insomma.
Mi è tornato in mente questo ragionamento navigando in rete alla ricerca di alcuni complementi per dei clienti. Chiedendomi consiglio sui tappetini da bagno io mi sono trovata un po’ impreparata visti i miei “pregiudizi”. Mi era stato chiesto di segnalare un buon prodotto, duraturo e dal design moderno. Un tappetino da bagno di design?! Sì, ciao… volevo rinunciare. Poi taaaaac, mentre facevo “zapping” tra un sito e l’altro mi sono resa conto che avevo trovato qualcosa. Ho guardato l’intestazione e ho notato che ero su un nuovo assortitissimo e-commerce per l’arredo casa, Livingo.it, nella sezione dedicata ai tappeti da bagno (ecco il link, se può interessarvi).
Di tappeti ce n’erano una marea, sia in tinta unita sia in fantasia. Ma non fantasie normali, a me sembravano quadri! Ho scoperto una collezione stupenda, disegnata dal designer Luigi Colani, che è quella che vi sto mostrando in questo post. 2,2 cm di morbidezza che mi hanno fatto ricordare quella ragazza che ci si era addormentata sopra.
L’importanza dei dettagli
Il tappetino non viene mai preso in considerazione come complemento d’arredo. Viene scelto a caso, spesso al supermercato e in velocità, magari senza neppure abbinarlo al resto delle spugne da bagno. Non si sa perché ma sembra sempre che debba essere inteso alla stregua di uno strofinaccio da cucina, qualcosa da calpestare e ignorare, ché tanto si rovina lo stesso.
Mmm… eppure mi vengono in mente tutte quelle stupende ambientazioni in cui il tappetino del bagno è proprio il protagonista.
Faccio subito il paragone con lo zerbino, la prima cosa che vedi ancora prima di entrare in casa. Io penso che anche questi dettagli dicano molto su chi abita la casa. Dunque perché uno non dovrebbe prestare attenzione al tappetino del bagno?
Chiaramente io sto parlando mentre guardo questi tappetini e queste ambientazioni molto particolari, ma ce ne sono di più semplici e in tinta unita che si adattano a qualsiasi stile e colore (anche sul sito che ho guardato). L’importante è che ci si renda conto che in queste piccole cose emerge l’attenzione e la cura per il progetto d’interni nel suo complesso.
Comunque non è che ogni volta che vedo un tappetino faccio queste riflessioni filosofiche eh.
Capita 🙂
Ps. L’immagine di copertina (un po’ sgranata purtroppo, ma era troppo bella per non usarla) mostra un angolo del loft di Dana Barnes, artista di New York che lavora con i tessuti e che in questo ambiente vive e lavora. Trovate qui il resto delle foto.